Il silenzio di Jonathan Demme: addio al regista Premio Oscar
SpettacoloE' morto a 73 anni. Con Il Silenzio degli Innocenti, che ha conquistato cinque Premi Oscar nel 1992, è riuscito a toccare le nostre paure più profonde. Ha firmato anche Philadelphia e un docu-film su Enzo Avitabile. Il nostro ricordo. Sky Cinema Hits lo ricorda oggi, 26 aprile, alle ore 21.15 con Philadelphia (in replica domani, 27 aprile, alle ore 13.40) e con Una Vedova allegra...ma non troppo alle ore 23.35 (replica domani 27 aprile alle ore 15.50)
di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)
Ancora oggi tremiamo ripensando a Clarice Starling e al suo rapporto con il serial killer Hannibal Lecter. Quel film, Il Silenzio degli Innocenti, ha conquistato cinque Premi Oscar nel 1992 e ancora oggi, 25 anni dopo ci turba. Una delle cinque statuette è andata al regista Jonathan Demme, che ci ha lasciato oggi a New York, all'età di 73 anni, a causa di problemi cardiaci dovuti a un cancro all'esofago di cui soffriva da tempo.
La sua carriera è stata variegata in quando è riuscito ad emozionarci andando a toccare tutti i colori dell'arte cinematografica. E' un trentenne di tante speranze e tantissime ambizioni quando dirig Femmine in gabbia: ma il film non ottiene un gran successo e il regista ci impiega cinque anni per tornare dietro alla macchina da presa. Questa volta inventa il thriller Il segno degli Hannan e vince il prestigioso New York Film. Poi arriva Una volta ho incontrato un miliardario.
Ormai Jonathan Demme è un maestro. Quando tocca la macchina da presa sono vere lezioni di cinema. Tra i capitoli più avvincenti di una carriera lunga ma dosata con saggezza, senza mai lasciarsi travolgere dal dover produrre sempre a a ogni costo, ci sono Qualcosa di travolgente del 1986 con Melanie Griffith e Jeff Daniel e Una vedova allegra...ma non troppo del 1988, interpretato da Michelle Pfeiffer e Matthew Modine. Nel 1992 arriva il Premio Oscar per la miglior regia per Il silenzio degli innocenti con Anthony Hopkins nel ruolo di Hannibal Lecter e Jodie Foster in quelli dell'agente Starling, entrambi premiati con la statuetta dall'Academy. L'alone di leggenda che si è creato intorno a questo thriller mormora che Demme avrebbe preferito Meg Ryan. Ma anche se fosse vero...gli è andata molto bene così visto che oltre ai cinque Oscar mette in bacheca riconoscimenti al Festival di Berlino e al DGA Award.
Se è vero che dopo un capolavoro c'è il vuoto creativo...Demme fa eccezione anche stavolta. Nel 1993 realizza Philadelphia che porta a Tom Hanks il primo Oscar. La sua avventura nei corridoi della settima arte prosgue con The Agronomist (2003) e The Manchurian Candidate (2004) con la fantastica coppia Meryl Streep-Denzel Washington. Torna nel nostro paese altre due volte, almeno ufficialmente, e sempre a Venezia, luogo che ha sempre amato. Nel 2012 è presente col docu-film Enzo Avitabile Music Life e nel 2015 come presidente della sezione Orizzonti.
Il progetto col musicista napoletano Avitabile conferma la sua passione per la musica. Tra gli altri segnaliamo il documentario Stop Making Sense sui Talking Heads e tre film su Neil Young, la sua dolce ossessione sonora. Il suo ultimo lungometraggio risale al 2015: è la commedia Dove Eravamo Rimasti con Meryl Streep. Nello stesso anno è stato presidente della giuria Orizzonti a Venezia. Il suo più recente documentario è il film-concerto Justin Timberlake + The Tennessee Kids mentre proprio in questo 2017, prima che il silenzio lo rapisse, ha firmato uno dei dieci episodi della serie Shots Fired per Fox.
Sky Cinema Hits ricorda Jonathan Demme oggi, 26 aprile, alle ore 21.15 con Philadelphia (in replica domani, 27 aprile, alle ore 13.40) e con Una Vedova allegra...ma non troppo alle ore 23.35 (replica domani 27 aprile alle ore 15.50)