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Oscar per "OJ made in America", bruciato "Fuocoammare"

Spettacolo

Non ce l'ha fatta "Fuocoammare",il film di Gianfranco Rosi sugli sbarchi dei migranti a Lampedusa, candidato all'Oscar come miglior documentario. Era l'unica pellicola italiana in corsa "Fuocoammare" è stato battuto dal favorito "O.J. Made in America", di Ezra Edelman, documentario di oltre 7 ore e mezza sulla storia dell'ex giocatore di football americano O.J. Simpson.

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Il film sul processo a O.J.Simpson per l'assassinio della ex-moglie si è portato a casa l'Oscar per il miglior documentario, bruciando sul filo di lana quello di Gianfranco Rosi, "Fuocoammare". "O.J.: Made in America", di Ezra Edelman, un documentario di oltre sette ore e mezza, indaga sugli assassini della ex moglie della star del football americano, Nicole Brown e del suo compagno, Ron Goldman. Il film era già stato premiato al Sundance Festival."Voglio sia chiaro che non sarei qui questa notte se non fosse per due persone che non sono più qui tra noi: questo è per loro e le loro famiglie", ha detto il regista dal palco. "Ed è anche per le vittime della violenza e della brutalità della polizia, della violenza motivata da cause razziali e dell'ingiustizia penale. Questa è la loro storia, come quella di Ron e Nicole". 
 

Il processo a O.J.Simpson fu uno dei più mediatici della storia, paragonabile a quello che più di recente si è tenuto in Sudafrica all'atleta paraolimpico Oscar Pistorius per l'uccisione della fidanzata Reeva: per mesi tenne incollati alla televisione milioni di telespettatori sullo sfondo delle problematiche della comunità afroamericana degli Stati Uniti, e ancora oggi ci sono dubbi su chi sia stato l'autore. Nonostante diversi indizi pesassero su Orenthal James Simpson, alla fine il campione fu assolto.
 

Anche nelle due precedenti edizioni i vincitori della categoria erano stati documentari biografici: "Citizenfour", sulla vita di Edward Snowden, nel 2015, e "Amy", sulla cantante britannica Amy Winehouse incoronato lo scorso anno. Una curiosità, dopo le polemiche del 2016, quando si parlò di Oscar "razzisti", "troppo bianchi", tutti i registi dei documentari candidati alla 89esima edizione degli Academy Award erano  neri, tranne il nostro Gianfranco Rosi.