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La foto del cielo stellato scattata da un italiano è stata premiata dalla Nasa

Scienze

La straordinaria immagine catturata dal telescopio di Francesco Radici, bancario umbro con la passione per l’astrofotografia, sta facendo il giro del mondo. Da ieri è stata pubblicata sul sito della NASA, premiata come APOD (Astronomy Picture of the Day), foto astronomica del giorno

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Il cielo stellato dell’Altotevere. Come la firma di un artista su un quadro, la straordinaria immagine catturata dal telescopio di Francesco Radici, 43 anni, bancario umbro con la passione per l’astrofotografia, sta facendo il giro del mondo. Da ieri, infatti, è stata pubblicata sul sito della NASA, premiata come APOD (Astronomy Picture of the Day), foto astronomica del giorno, il riconoscimento più prestigioso, a livello internazionale, nel campo dell'astrofotografia.

La foto scattata dopo 20 ore di riprese

La foto premiata, che ritrae la nebulosa oscura Ldn 1355, detta Helping Hand Nebula, nella costellazione di Cassiopea, distante circa 3.000 anni luce da noi, è frutto di 20 ore di riprese effettuate durante le notti del 31 ottobre e 1 novembre scorso, dalle campagne altotiberine, nei dintorni di Pietralunga, in cerca di un cielo sufficientemente buio (sempre più raro da trovare, per colpa del crescente inquinamento luminoso dovuto all'eccesso di illuminazione pubblica e privata), che ha permesso di riprendere questo soggetto, particolarmente ostico data la sua tenue luminosità.

La foto premiata.

Il fotografo: "Studio, dedizione e sacrificio"

“La soddisfazione è stata tanta – precisa con emozione e orgoglio, Francesco Radici - si tratta infatti del coronamento di un percorso complesso e non privo di difficoltà, cominciato 5 anni fa, quando mi sono appassionato a questa particolare branca della fotografia, ed ho comprato la mia prima attrezzatura dedicata. La fotografia astronomica, sebbene resa più accessibile di un tempo dalle tecnologie digitali, necessita di una preparazione accurata che parte dalla scelta del soggetto, dell'inquadratura, dalla predisposizione e ottimizzazione dell'attrezzatura, prosegue con le riprese vere e proprie che possono protrarsi per diverse notti all'aperto, come in questo caso, passate spesso in auto a ripararsi dal freddo e dall'umidità invernale, e termina con l'elaborazione finale con software specifici che permettono di "staccare" il soggetto ripreso dal fondo cielo, evidenziarne i contrasti e i colori e renderlo in maniera esteticamente accurata e piacevole. Inutile dire – prosegue Radici - che tutte le fasi comportano studio, dedizione e sacrificio se si vogliono raggiungere risultati degni di nota, e oltre alle soddisfazioni, non mancano cocenti delusioni quando le cose non vanno come previsto per problemi tecnici o di meteo avverso, ad esempio. Ma quasi sempre la soddisfazione nel vedere il risultato dei propri sacrifici, fa dimenticare tutta la fatica e le arrabbiature.”

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