Dal suolo marziano arrivano le immagini scattate dal rover della NASA di fianco a una formazione rocciosa nel Cratere di Gale. I campioni di terreno prelevati da quest’area potrebbero spiegare perché, col passare degli anni, il Pianeta - da potenzialmente abitabile - è diventato una landa desolata
Curiosity continua l’esplorazione di Marte. Tra il 16 e il 26 marzo il rover della NASA ha scattato 60 foto grazie al suo braccio robotico e 11 grazie alla sua Mastcam. Proprio queste ultime stanno suscitando particolare interesse: sono dei "selfie" davanti al Mont Mercou, formazione rocciosa che prende in prestito il nome da una montagna nel sud-est della Francia, vicino alla piccola cittadina di Nontron.
La missione di Curiosity e Mont Mercou
Curiosity è atterrato sul suolo marziano il 6 agosto 2012, nell’ambito della missione Mars Science Laboratory. Dal 2014 si trova nei pressi del Cratere di Gale, dove sta scalando la Sharp Mountain, alta quasi cinque chilometri. Qui si trova anche Mont Mercou, collinetta di circa sei metri che appare negli ultimi “selfie” scattati dal rover, di cui Curiosity ha prelevato un campione roccioso: il trentesimo dall’inizio della sua missione. I satelliti della NASA che stanno studiando le caratteristiche di Marte hanno scoperto la presenza di un minerale argilloso chiamato nontronite, presente anche sulla Terra vicino al villaggio francese di Nontron, da cui il nome Mont Mercou. Polverizzando i frammenti di terreno con un trapano, grazie a Curiosity gli scienziati potranno analizzare la composizione delle formazioni rocciose del suolo marziano e scoprire di più sul passato del Pianeta. I campioni prelevati in quest’area di Marte sono particolarmente interessanti perché svelano che negli anni i terreni si sono trasformati da ricchi da argilla a ricchi di solfati. Questo potrebbe spiegare perché Marte, da luogo potenzialmente abitabile, è diventato la radura desertica di oggi.
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Altre missioni su Marte
Curiosity non è solo su Marte. Il 30 giugno 2020, nell’ambito della missione Mars 2020 del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, è arrivato anche Perseverance che, lo scorso 29 marzo, ha iniziato le manovre di rilascio del drone-elicottero Ingenuity. Anche gli Emirati Arabi Uniti hanno gli occhi puntati su Marte per monitorare la loro sonda Hope, giunta nell'orbita del pianeta lo scorso 9 febbraio. La sonda è adesso pronta per iniziare la raccolta di dati scientifici, che partirà il 14 aprile e durerà due anni.