Sviluppato primo robot-scienziato che conduce esperimenti in autonomia
ScienzeI test sono stati svolti in un laboratorio di chimica dai ricercatori dell’università di Liverpool. Dotato di intelligenza artificiale, ha condotto 688 esperimenti in 8 giorni
“Esperimento troppo difficile? Assumi un robot-scienziato mobile”. Inizia così il comunicato con cui l’Università di Liverpool (dove è presente anche un video della macchina in azione) e il gruppo di ricercatori guidati da Andrew Cooper hanno presentato il loro progetto. Gli esperti, infatti, hanno messo a punto il primo robot che - dopo quelli in grado di dare una mano agli umani nelle fabbriche e per la sicurezza – sa destreggiarsi in laboratorio.
Un aiutante mille volte più veloce
Il robot-scienziato è stato testato in un laboratorio di chimica, dove ha contribuito alla scoperta di un nuovo tipo di catalisi. Lo studio inglese che descrive il progetto è stato pubblicato sulla rivista Nature. L’automa è in grado di lavorare 7 giorni su 7, 24 ore su 24: in pratica riposa solo il tempo necessario a ricaricare le batterie. Può portare a termine esperimenti da solo visto che sa selezionare, proprio grazie all’Intelligenza Artificiale, quelli più adatti a verificare una determinata ipotesi. Per quanto riguarda le dimensioni, si tratta di un “aiutante” da laboratorio di 400 chili per un metro e 75 centimetri. Può manovrare gli stessi strumenti degli esseri umani e può “vedere” grazie ad una combinazione di scansioni laser abbinate e un riscontro tattile per il posizionamento, montate al suo interno. In un trial di Nature, pubblicato da The Verge, i creatori del robot, guidati dal dottorando Benjamin Burger, dicono che è stato in grado di eseguire esperimenti 1000 volte più velocemente di un assistente di laboratorio umano, velocità dovuta principalmente alla capacità del robot di lavorare senza interruzioni. Ma il professor Andy Cooper, il cui laboratorio ha sviluppato il robot, ha spiegato al portale The Verge che la velocità non è il punto chiave. "La nostra strategia è stata automatizzare il ricercatore più che gli strumenti - commenta Cooper - Non è solo un'altra macchina nel laboratorio, ma un nuovo membro della squadra super potente, che lascia ai ricercatori umani più tempo libero per pensare creativamente”.
Il test
Come descritto nello studio pubblicato su Nature, il robot-scienziato ha condotto 688 esperimenti in 8 giorni, lavorando tra le 172 e 192 ore, compiendo 319 movimenti, 6500 manipolazioni e viaggiato per una distanza totale di 2,17 chilometri. Sa svolgere tutti i compiti dell'esperimento, come pesare solidi, dispensare liquidi, rimuovere aria dal recipiente, avviare una reazione catalitica e quantificare i prodotti della reazione. Il suo cervello usa un algoritmo di ricerca che gli permette di valutare oltre 98 milioni di possibili esperimenti per scegliere il più efficace.