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Tinture per capelli, messa a punto quella a base di melanina sintetica

Scienze

Meno nociva di alcune di quelle in commercio, in cui si possono trovare concentrazioni di ammoniaca, acqua ossigenata e altre sostanze, è stata messa a punto da ricercatori della Northwestern University 

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Le classiche tinture per capelli, presenti sul mercato, possono essere aggressive e potenzialmente dannose per l’organismo. Per evitare di utilizzarle, ma cercando comunque di ottenere il medesimo risultato, gli scienziati hanno messo a punto una versione sintetica della melanina, cioè quella sostanza che conferisce in maniera naturale il colore alla pelle e ai capelli. Protagonisti della scoperta sono stati i ricercatori della Northwestern University, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica “ACS Central Science”.

Come funziona le tinture in commercio

La melanina sintetica resiste per 18 lavaggi, spiegano gli esperti, tra cui anche una ricercatrice italiana, Claudia Battistella. Utilizzarla, come detto, potrebbe essere utile per evitare di scegliere alcune delle tinture permanenti proposte agli utenti, in cui spesso si trovano concentrazioni di ammoniaca, acqua ossigenata, tinture a piccole molecole e altre sostanze che si depositano nel rivestimento esterno dei capelli, detta “cuticola”, per poi colorarli. Queste, oltre a poter arrecare danni ai capelli, possono anche causare reazioni allergiche e altri problemi di salute, spiegano gli esperti. Proprio per questo motivo, nell’ambito della ricerca scientifica, molti scienziati hanno cercato di lavorare in passato per ottenere una versione sintetica della melanina da utilizzare nelle tinture per i capelli, sebbene le tecniche sperimentate sin qui non abbiano mai ottenuto grande successo, in quanto prevedevano alte concentrazioni di metalli pesanti e potenzialmente tossici, come rame e ferro e alcuni ossidanti.

La melanina sintetica

Ora, grazie al gruppo di ricerca guidato da Battistella e da Nathan Gianneschi, professore di chimica, scienza dei materiali e ingegneria biomedica presso la Northwestern University, si è potuta sperimentare una tecnica meno nociva per ottenere il prodotto, che consiste nel far depositare la melanina sintetica sui capelli utilizzando del calore moderato e una piccola quantità di idrossido di ammonio invece di metalli pesanti e ossidanti. Così facendo, dicono ancora i ricercatori, si è riusciti a modulare l'intensità del colore, ottenendo ad esempio colorazioni scure grazie all’utilizzo di una maggiore concentrazione di idrossido di ammonio. Invece, per arrivare alle tonalità del rosso e del biondo gli specialisti si sono serviti di una piccola quantità di acqua ossigenata.

Il risultato della ricerca

Il risultato, in definitiva, è stato quello di arrivare a creare un colorante molto simile a quelli in commercio ma meno “invasivo” di quelle attualmente disponibili in commercio. I colori, hanno spiegato poi ancora i ricercatori coinvolti nello studio, sono molto simili a quelli naturali, si depositano sulla superficie del capello anziché penetrare nella cuticola e possono durare abbastanza, almeno per 18 lavaggi dei capelli.