Per ottenere questo risultato, il veicolo spaziale ha utilizzato il magnetometro di cui è dotato, che è stato realizzato dall’Università tecnica di Braunschweig e dall'Istituto di ricerca spaziale di Graz
Durante il suo lungo viaggio verso Mercurio, la sonda Bepi Colombo ha trovato il tempo per registrare la “musica” prodotta dal campo magnetico terrestre. Il tutto è avvenuto lo scorso 10 aprile, durante il suo passaggio ravvicinato alla Terra. “Ciao terrestri! Ho preparato della musica per voi!”, è possibile leggere in un tweet pubblicato sul profilo ufficiale della missione Bepi Colombo. “Non sono certo di quale sia il titolo giusto per il brano. Forse “Il suono del campo magnetico?” Pensate che vada bene? L’ho registrato solo per voi con l’aiuto del mio magnetometro realizzato dall’Università tecnica di Braunschweig e l'Istituto di ricerca spaziale di Graz". I follower hanno risposto con entusiasmo alla “canzone” registrata da Bepi Colombo, arrivando persino a paragonarla a un brano del compositore tedesco Stockhausen.
Le foto scattate da Bepi Colombo
Lo scorso 10 aprile, la sonda Bepi Colombo è passata vicino alla Terra per aggiustare la propria traiettoria e prendere la spinta verso la Terra. Le oltre 200 immagini del pianeta e della Luna scattate in questa occasione sono state montare dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in un unico video. Nei primi fotogrammi, immortalati il 9 aprile, la Terra appare lontana e ha le dimensioni di una piccola biglia. Le immagini successive, riprese da 12.700 chilometri dal pianeta, permettono di notare maggiori dettagli, come il profilo dell’Africa orientale, la penisola arabica e l’India. Nella parte finale del video è possibile notare anche la Luna che fa capolino vicino all’estremità del pannello solare della sonda.
Il futuro della missione
Secondo le previsioni degli esperti, la sonda Bepi Colombo, lanciata nel 2018, dovrebbe aggiungere Mercurio nel 2025. Una volta giunto nelle vicinanze del pianeta, il veicolo spaziale condurrà delle osservazioni che, se tutto andrà come previsto, permetteranno alla comunità scientifica di ricostruire le origini del sistema solare. Per arrivare a destinazione, la sonda avrà bisogno delle spinte di Venere e dello stesso Mercurio.