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SpaceBelt, il primo sistema per archiviare e proteggere i dati nello Spazio

Scienze
Satellite (Getty Images)

È il progetto delle start-up Constellation Corporation e di Telespazio (joint venture Leonardo-Thales), che hanno da poco siglato un Memorandum of Agreement per cooperare nella sua realizzazione 

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Il cloud andrà nello Spazio, grazie a un nuovo sistema che archivierà i dati in un satellite.
Questo è l’obiettivo di due start-up, Constellation Corporation e di Telespazio (joint venture Leonardo-Thales), che hanno da poco siglato un Memorandum of Agreement, che prevede la loro cooperazione nella realizzazione del progetto, diretto a clienti commerciali e governativi dell’Europa e del Sud America.
La tecnologia, chiamata SpaceBelt, sarà il primo sistema di protezione e archiviazione dati nello spazio e rappresenterà una vera e propria alternativa ai Data Center sulla Terra: gli utenti potranno decidere di proteggere e conservare in sicurezza i propri dati anche in ‘archivi’ installati sui satelliti.

10 satelliti in orbita

Il progetto prevede l’installazione di 10 satelliti, ognuno dal peso di 300 chili, in orbita bassa, nei quali potranno essere conservate in assoluta sicurezza banche dati di alto valore e di importanza critica per attività sensibili.
"SpaceBelt potrà offrire la più forte mitigazione del rischio di violazione dei dati fornendo l'isolamento dei dati dei suoi clienti dalle reti terrestri globali, intrinsecamente vulnerabili”, spiegano le due società.
“La missione di Cloud Constellation è assicurare che i dati dei nostri clienti siano archiviati in modo sicuro, fornendo al contempo una connettività globale solida e sicura”, spiegano gli sviluppatori nel sito ufficiali del progetto.
Le due start-up hanno dichiarato che nel caso ne avranno la possibilità coopereranno nelle missioni spaziali che interesseranno la porzione del Pianeta ‘coinvolta’ nel progetto.

Spazio, arriva il Wi-Fi di luce a bordo dei satelliti

Sui satelliti in orbita nello Spazio arriverà il Wi-Fi di luce, utile per ottimizzare le comunicazioni di bordo, rendendole più sicure e protette.
È questo l’obiettivo del progetto 'Transmission of Optical Wireless signals for telecom Spacecrafts' (Tows), finanziato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e coordinato da Ernesto Ciaramella, docente di Telecomunicazioni dell'Istituto TeCIP di Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione e della Percezione, della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.