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Le stelle cadenti dell’autunno, nel weekend pioggia di Leonidi

Scienze
Stelle cadenti (Getty Images)

Un appuntamento annuale che, in passato, ha permesso agli appassionati di poter visionare alcune delle tempeste meteoritiche più intense e affascianti della storia 

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Durante il weekend, e soprattutto da sabato 17 a domenica 18 novembre, sarà possibile osservare lo sciame meteorico delle Leonidi. Un appuntamento annuale che ha permesso agli appassionati di poter visionare alcune delle tempeste meteoritiche più intense e affascianti della storia. Questi avvenimenti si verificano solo in rare occasioni e sono determinati dal grande numero di meteore che precipitano verso la Terra. Sono, infatti, in grado di cadere a tassi di 50.000 all’ora.

Le previsioni dell’Unione Astrofili Italiani

Stando alle previsioni dell’Unione Astrofili Italiani (Dai) gli appassionati potranno visionare le tempeste saltuarie di stelle cadenti, che avverranno, tra le 10 e le 20 l’ora, dalla mezzanotte del giorno 17 novembre. Saranno ben visibili soprattutto all’alba nella costellazione del Leone, verso Sud-Est.
“L’osservazione sarà favorevole perché la Luna sarà al tramonto”, commentano gli esperti. “Attualmente la frequenza delle Leonidi è tornata alla normalità, con un numero contenuto di eventi”.
Le meteore saranno visibili anche nei giorni precedenti e successivi al picco. Per osservarle non è necessaria alcuna attrezzatura specifica, basterà posizionarsi in un luogo lontano dalle luci delle città e attendere con pazienza di lasciarsi affascinare da uno spettacolo unico nel suo genere.

Un avvenimento annuale

Il fenomeno si ripete annualmente in autunno, quando il pianeta Terra attraversa le aree dello Spazio nelle quali si trovano le nuvole di particelle, che la cometa Tempel-Tuttle rilascia percorrendo la sua orbita, soprattutto quando raggiunge il perielio, il punto di minima distanza dal Sole. Ogniqualvolta il corpo celeste si trova in prossimità della stella madre del sistema planetario rilascia uno sciame di polveri che sprigionano luce entrando in contatto con l’atmosfera terrestre. Le particelle vagano alla velocità di circa 72 chilometri al secondo.
Il più recente ravvicinamento degno di nota è avvenuto nel 1998; il prossimo avverrà invece tra tre decenni.
“Quella che osserveremo questo weekend sarà la componente annuale, legata alle polveri risalenti ai precedenti passaggi al perielio, e formata da meteore per lo più di debole luminosità”, spiegano gli esperti.