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Giornata mondiale del sonno, i rischi dell'insonnia e i consigli utili per dormire meglio

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

Ogni anno il secondo venerdì del mese di marzo si celebra la giornata promossa dalla World Sleep Society e dedicata alla cultura e alla consapevolezza dell’importanza del riposo notturno. Il cattivo sonno incide su moltissimi aspetti della salute fisica e mentale delle persone, motivo per cui è bene osservare alcune semplici regole prima di coricarsi la sera

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Il 15 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day), che come ogni anno cade nel secondo venerdì del mese. Si tratta di una giornata promossa dalla World Sleep Society - e in Italia dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (Aims) - dedicata alla cultura e alla consapevolezza dell’importanza del sonno. Nel nostro Paese sono oltre 12 milioni le persone che soffrono di insonnia, le più colpite sono le donne e un adulto su quattro soffre di insonnia cronica o transitoria.

Cos’è l’insonnia

Come riporta il sito ISSalute dell’Istituto Superiore di Sanità, l’insonnia “consiste nella difficoltà ad addormentarsi o anche nel rimanere a letto a lungo senza poter prendere sonno, tanto da non sentirsi freschi e riposati la mattina successiva”. Fermo restando che non esistono indicazioni sulle giuste ore di sonno che siano adatte a tutte le persone, l’Iss spiega che “di media, una normale quantità di sonno per un adulto è stimata in circa sette/nove ore a notte. I bambini e i neonati possono dormire più a lungo, mentre gli adulti anche meno. La cosa importante è come ci si sente e se il sonno è stato di buona qualità. Con molta probabilità, non si è dormito abbastanza se ci si sente stanchi tutto il giorno”.

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I rischi dell’insonnia

Il cattivo sonno incide su moltissimi aspetti della salute delle persone, come spiega la guida stilata da Simg (Società Italiana di Medicina Generale) e Aims, che fra i rischi principali elenca:

  • Sonnolenza diurna.
  • Aumento del rischio di sviluppo di malattie psichiatriche: circa il 40% dei pazienti adulti insonni cronici ha un rischio elevato di sviluppare una malattia psichiatrica, più frequentemente di tipo depressivo.
  • Alterazioni a carico del sistema cardiovascolare: in particolare, è stato rilevato un aumentato rischio d’ipertensione. Studi recenti hanno documentato la mancata riduzione fisiologica dei valori pressori arteriosi sistemici, sistolici e diastolici, nei pazienti insonni cronici ancora normotesi. Dormire meno di 5 ore per notte aumenta il rischio di ipertensione arteriosa.
  • Insorgenza di disturbi endocrino-metabolici: i pazienti insonni hanno un maggior rischio di sviluppare obesità e diabete di tipo 2, per la mancata secrezione di leptina (ormone della sazietà) nelle ore notturne.
  • Malessere psico-fisico, disturbi dispeptici.
  • Riduzione del rendimento lavorativo.
  • Riduzione delle performance scolastiche. Nei bambini sussiste il rischio di deficit permanenti dell’attenzione e dell’apprendimento.
  • Disturbi cognitivi, della memoria e dell’attenzione.
  • Disturbi nell’ambito sociale e relazionale: ridotta disponibilità nei rapporti interpersonali, irritabilità, riduzione delle capacità adattative.
  • Riduzione della qualità di vita.

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Dieci consigli per dormire meglio

L’Associazione Italiana di Medicina del Sonno ha stilato le 10 norme di igiene del sonno, utili a ridurre i sintomi dell’insonnia e a migliorare la qualità del riposo:

  1. Utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire. Sono da evitare attività quali la lettura, lo studio, l’uso del computer e guardare la tv in camera da letto.
  2. La stanza in cui si dorme deve essere confortevole e adatta al sonno: sufficientemente buia, silenziosa, con una temperatura ottimale, non troppo secca né troppo umida. È importante anche la comodità del letto e del materasso.

  3. È meglio evitare di assumere nel tardo pomeriggio e alla sera bevande stimolanti come caffè, tè, bevande con caffeina e cioccolata.

  4. La sera non mangiare pasti abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico.

  5. Da evitare nelle ore serali anche alcolici e fumo.

  6. Sono sconsigliati i riposini diurni (è ammesso un breve sonnellino dopo pranzo). In particolare, è assolutamente deleterio sul sonno notturno un sonnellino dopo cena (ad esempio sul divano davanti al televisore).

  7. Prima di dormire è meglio non intraprendere attività impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi) o guardare il televisore nell’ora prima di coricarsi. Anche l’attività fisica medio-intensa (ad esempio la ginnastica in palestra) sarebbe da evitare nelle ore serali.

  8. Nonostante a molti sembrino attività rilassanti, è meglio non fare bagni o docce calde nelle ore serali.

  9. Per dormire meglio bisogna cercare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e alzarsi al mattino a orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno. Tali orari andrebbero rispettati anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza.

  10. È importante rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire. In caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza. Evitare anche di guardare la sveglia, che nel caso sarebbe da togliere dal comodino. Al mattino al risveglio, non restare a letto più del necessario.

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