In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Al via progetto Telecyclette, rivoluzione per riabilitazione anziani nelle Rsa

Salute e Benessere

Il progetto, presentato ad Amsterdam dal professor Claudio de’Sperati, associato di Psicobiologia e Psicologia fisiologica alla Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, nasce per far fronte all’isolamento fisico e al declino dell’attività motoria che soprattutto gli anziani ospiti di strutture assistite vivono

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Presentato ad Amsterdam, nel corso del “XR4REHAB Annual Conference 2023”, il progetto “Telecyclette” dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Si tratta di una soluzione innovativa che ha l’ambizione di introdurre un nuovo modello di riabilitazione per gli anziani ricoverati nelle RSA.

Il progetto

Il progetto nasce per far fronte all’isolamento fisico e al declino dell’attività motoria che soprattutto gli anziani ospiti di strutture assistite vivono. Telecyclette prende spunto dai sistemi di ciclismo indoor con realtà virtuale, mettendo in dialogo una cyclette da camera, collocata per esempio nella palestra di una RSA, con una bicicletta reale. Indossando un visore di realtà virtuale immersiva, montato su un caschetto, l’anziano viene proiettato su una bicicletta reale, sulla quale, in quel momento, sta pedalando una persona in carne ed ossa. Sulla biciletta è montata una videocamera, con una panoramica di 360 gradi, connessa, in tempo reale, tramite una rete mobile 5G, al sistema di realtà virtuale. Oltre alla videocamera, sulla bicicletta sono montati anche un microfono e un piccolo altoparlante, in modo da rendere possibile sia la conversazione, sia ascoltare i rumori provenienti dall’esterno.

La Telecyclette consente, quindi, all’anziano di sentirsi su una vera bicicletta (telepresenza), per la precisione su un tandem con il quale “evadere” dalla RSA pedalando e allo stesso tempo conversando con chi pedala.

Il team

Il progetto, finanziato dalla Fondazione Velux Stiftung di Zurigo, ha una durata quadriennale (3 anni di test e 1 anno tra fase iniziale di preparazione e finale di raccolta ed elaborazione dei dati). La sperimentazione ha come capofila il Laboratorio di Azione, Percezione e Cognizione (Lapco) della Facoltà di Psicologia di Università Vita-Salute San Raffaele diretto dal professor Claudio de’Sperati, che ha presentato il progetto ad Amsterdam, ed è condotta da un team multidisciplinare. Il progetto è svolto in cooperazione con il Multisensory Experience Lab dell’Università di Aalborg (Danimarca), che, grazie al supporto del dottor Emil Høeg, co-direttore del progetto Telecyclette, e della professoressa Stefania Serafin, co-direttrice del Multisensory Experience Lab, si occuperà di sviluppare il software immersivo e di studiare l’interazione virtuale durante l’esperienza della Telecyclette. Di sviluppo si occuperà anche il team coordinato dal professor Sergio Mascetti, del Dipartimento di Informatica “Giovanni Degli Antoni” dell’Università degli Studi di Milano. Grazie alla collaborazione di due RSA, la San Giuseppe di Milano (Associazione Monte Tabor) e la Residenza il Trifoglio di Torino (Cooperativa Sociale Bios), verranno condotte le attività di test con gli anziani, che inizieranno in autunno. 

"Può rappresentare una rivoluzione nella qualità di vita degli anziani"

“Il rapido invecchiamento della popolazione mondiale è un fenomeno che va affrontato su larga scala in maniera efficace e per tempo. Le strutture residenziali per anziani potrebbero rappresentare una buona risposta, ma che nei fatti si traduce quasi sempre in un isolamento", sottolinea de'Sperati. "Far fronte a queste problematiche non è un’impresa semplice. Possiamo però immaginare un futuro in cui il nipote chiamerà al telefono il nonno in RSA, proponendogli di fare un giro in Telecyclette insieme, oppure in cui sarà possibile per una persona anziana, un po’ come si fa con un taxi, prenotare un giro in Telecyclette con un volontario che regala un po’ del suo tempo o appoggiandosi a una rete di accompagnatori ciclistici a distanza, un possibile nuovo mestiere che questo progetto prefigura. È proprio il rendere virtualmente possibile una cosa ritenuta impossibile per le persone anziane che vivono nelle RSA, e cioè pedalare all’aria aperta in compagnia, che ci fa dire che questo progetto può rappresentare una vera e propria rivoluzione nella riabilitazione degli anziani e, quindi, nel miglioramento della loro qualità di vita”, conclude il professor Claudio de’Sperati.

leggi anche

Obbligo mascherina in ospedali e Rsa: nuove regole Covid dal 1° maggio