A indicarlo è una nuova ricerca condotta dall'University of Wisconsin di Madison su circa 5mila persone
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Chi soffre di forme severe di asma avrebbe maggiori probabilità di incorrere nella formazione di placche aterosclerotiche nelle arterie carotidi, e conseguentemente correrebbe un maggior rischio di andare incontro a infarto o ictus. A indicarlo è un nuovo studio condotto dai ricercatori della University of Wisconsin di Madison (Usa). I risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Journal of the American Heart Association.
Lo studio su 5mila persone
Per compiere lo studio, il team di ricerca ha analizzato le cartelle cliniche di un campione composto da 5mila americani con circa 60 anni di età. Comparando i dati, gli studiosi hanno osservato un rischio maggior del 30% di incorrere nella formazione di placche alle carotidi nei soggetti con asma persistente. Nello specifico, ne soffriva il 67% di chi lamentava forme severe di asma rispetto al 50,5% di chi non aveva la malattia respiratoria. In aggiunta, tra gli asmatici il problema alle carotidi, oltre ad essere più frequente, è risultato anche essere più grave: avevano in media due placche rispetto a una singola placca riscontrata in chi non soffriva di asma.
I risultati
Dallo studio è emersa anche una maggiore presenza di marcatori infiammatori in chi soffriva di asma persistente. Per chi soffriva di asma lieve e intermittente, invece, la probabilità di avere placche alle carotidi era comparabile con quella dei soggetti senza asma. "Molti medici e pazienti non si rendono conto che l'infiammazione delle vie aeree connessa all'asma può influenzare le arterie, quindi per le persone con asma persistente concentrarsi sui fattori di rischio per le malattie cardiovascolari può essere davvero utile", ha riferito il primo firmatario dello studio Matthew C. Tattersall. "La presenza e l'entità delle placche dell'arteria carotidea sono un forte predittore di futuri eventi cardiovascolari", ha concluso.