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Tumore del rene: via libera dell'Aifa a associazione immunoterapici

Salute e Benessere
©Ansa

L'Agenzia italiana del farmaco ha approvato la rimborsabilità dell'associazione di nivolumab e cabozantinib per il trattamento in prima linea di pazienti adulti con carcinoma a cellule renali avanzato. L'associazione ha ridotto il rischio di morte del 30%

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Nuova arma nella lotta contro il tumore del rene. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità dell'associazione del farmaco immunoterapico nivolumab e della molecola mirata cabozantinib per il trattamento in prima linea di pazienti adulti con carcinoma a cellule renali avanzato.

I risultati dello studio CheckMate-9ER

Il via libera dell'Aifa si basa sui risultati dello studio CheckMate-9ER, che ha dimostrato  come l'associazione nivolumab-cabozantinib abbia ridotto il rischio di morte del 30% rispetto alla terapia e abbia raddoppiato la sopravvivenza libera da progressione della malattia. Il trial ha coinvolto 651 pazienti, monitorati per 2 anni.
"È continuo il bisogno di nuove terapie che mostrino un beneficio in diversi sottogruppi di pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato", ha riferito Giuseppe Procopio, Responsabile Oncologia Medica Genitourinaria all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. "Nel tumore renale la chemioterapia e la radioterapia sono risultate, da sempre, poco efficaci e il loro utilizzo è scarso. Il trattamento di elezione per la malattia localizzata è rappresentato dalla chirurgia. Oltre il 50% dei pazienti con malattia in fase precoce guarisce. Però il 30% arriva alla diagnosi già in stadio avanzato e, in un terzo, la malattia può recidivare in forma metastatica dopo l'intervento chirurgico. Storicamente, la sopravvivenza a 5 anni nella malattia avanzata o metastatica non superava il 13%", ha aggiunto.

Tumore rene: numeri

In Italia, ogni anno, vengono registrate circa  13.500 nuove diagnosi di tumore del rene e 144.400 persone vivono dopo la diagnosi. "Vi è poi, un problema di qualità di vita, durante e dopo le cure, che deve essere sempre garantita. È molto importante per noi sapere che i pazienti, trattati con l'associazione di farmaci abbiano riportato, oltre ad un prolungamento della sopravvivenza, miglioramenti significativi della loro qualità di vita", ha concluso Tonia Cinquegrana, presidente Anture, l'Associazione Nazionale tumore del rene.

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