Il tasso di infezione è passato dal 40% del 2002 all’1% del 2021. Nel corso del 2022 sono nati solo quattro neonati positivi all’Hiv
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato
Svolta molto importante nella lotta all’Aids in Africa, dove il Botswana è vicinissimo a diventare il primo Paese del continente a eliminare la trasmissione da madre a figlio del virus Hiv. A riferirlo è il Guardian, che ricorda come, secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il tasso di questa forma di infezione sia passato dal 40% del 2002 all’1% del 2021. Nel corso del 2022 sono nati solo quattro neonati positivi all’Hiv. Si tratta di un enorme passo avanti, soprattutto considerando che all’inizio degli anni 2000 il Botswana era il Paese con il più alto tasso di infezione al mondo, con quasi il 40% della popolazione positiva (lo dimostrando i dati di Unaids). Festus Mogae, che in quel periodo era il presidente della nazione, lanciò una campagna aggressiva per sconfiggere sia il virus sia la stigmatizzazione di chi contraeva l’Aids.
Il successo della lotta all’Aids del Botswana
Secondo quanto riferito dalla dottoressa Kaite Mashini, un medico governativo, il successo del Botswana nella lotta all’Aids è legato soprattutto a una vasta campagna di educazione, condotta, tra l’altro, con visite domiciliari a tutte le donne incinte, alle quali vengono offerti test e farmaci antiretrovirali gratuiti. Se nel 2022 solo il 49% delle donne residenti nel Paese accettava di fare un test di sieropositività, nel 2021 il 98% ha chiesto di farsi testare. Inoltre, il 98% ha accettato di sottoporsi a terapie antiretrovirali. A poco più di vent’anni dal lancio della campagna, il Botswana ha dimezzato il tasso di positività. L’Oms ha dichiarato che i dati sono un successo e il Paese dell’Africa australe mira a una generazione senza Aids entro il 2030.
I progressi della comunità scientifica
Nel frattempo, la ricerca scientifica continua a fare dei significativi passi avanti nel trattamento dell’Aids. Lo scorso marzo, i ricercatori del Centro Nazionale di Ricerca sui Primati degli Stati Uniti hanno pubblicato i dati di un nuovo e promettente studio sulle pagine della rivista Stem Cell Reports. La loro ricerca ha dimostrato che è possibile mettere a punto in laboratorio delle cellule immunitarie resistenti all’infezioni da Hiv. Il tutto è reso possibile dall’ingegneria genetica.