Secondo il direttore della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Giovanni Rezza, è "difficile pensare a una nuova variante che possa diffondersi in maniera più rapida ed efficiente rispetto ad Omicron"
L'andamento dell'epidemia di Omicron, una variante del coronavirus che sembra avere una "virulenza" ridotta rispetto agli altri ceppi del virus, ma che potrebbe comunque congestionare le strutture ospedaliere. È il principale tema affrontato del direttore della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Giovanni Rezza, in un intervento sul Corriere della Sera.
Secondo l'epidemiologo è "ancora presto per dire" se Omicron rappresenta il preludio "alla fine biologica della crisi pandemica". Tuttavia, "l'attenuazione dei sintomi e l'immunità di popolazione causata da pregresse infezioni e/o vaccinazioni fanno ben sperare in quanto qualsiasi nuova variante troverebbe con buona probabilità la popolazione maggiormente resistente", ha spiegato Rezza. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Rezza: "Difficile pensare a una nuova variante più contagiosa di Omicron"
Secondo il direttore della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute è inoltre "difficile pensare a una nuova variante che possa diffondersi in maniera più rapida ed efficiente rispetto ad Omicron". Eppure "resta un margine di incertezza perché i virus, si sa, sono bizzarri, e le opportunità che loro offre un mondo globalizzato e in larga misura povero di risorse e di vaccini sono davvero tante", ha aggiunto.
"Omicron ha un vantaggio selettivo rispetto alle altre varianti"
Sempre in riferimento al nuovo ceppo del coronavirus Sars-CoV-2, Rezza ha spiegato come la maggior contagiosità e il breve intervallo di tempo che intercorre fra la comparsa di un caso e quello successivo conferiscano a Omicron un vantaggio selettivo nei confronti di altre varianti, oltre alla capacità di generare un gran numero di infezioni nel giro di pochissimi giorni. Proprio per questo, nonostante la virulenza di Omicron sembra essere ridotta rispetto alle altre varianti, rimangono comunque elevati sia "il rischio di congestione delle strutture ospedaliere" sia di "eventuali criticità relative alla continuità di alcuni servizi essenziali", ha spiegato l'epidemiologo.