In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Omicron, Andreoni: "Buca AstraZeneca ma non 3 dosi Pfizer. Picco contagi tra 2 settimane"

Salute e Benessere
©Getty

Lo ha sottolineato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit. "È sempre difficile fare previsioni. Omicron ogni 2 giorni e mezzo riesce a raddoppiare il numero dei casi", ha aggiunto

Condividi:

Sulla variante Omicron, "i dati di ieri dei ricercatori inglesi dicono che le tre dosi di Pfizer danno una discreta protezione dalla malattia grave da Covid, intorno al 70% rispetto al 95%. Mentre Astrazeneca sembrerebbe dare una protezione molto più bassa". Lo ha sottolineato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana Malattie Infettive (Simit) e ordinario all'Università di Tor Vergata, in un'intervista ad Agorà su Rai Tre. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Andreoni: "Picco contagi probabile arrivi con anno nuovo"

Secondo Andreoni, il picco di contagi in Italia dovrebbe arrivare "tra almeno un paio di settimane". "È sempre difficile fare previsioni - ha sottolineato -. Omicron ogni 2 giorni e mezzo riesce a raddoppiare il numero dei casi. Oggi verranno testati i diversi tamponi per avere un'idea di quanto questa variante sta penetrando in Italia e in funzione di questo potremo capire quando ci sarà il picco", che "mi aspetterei almeno tra un paio di settimane" quindi "probabilmente ci sarà con l'anno nuovo". Ogni volta che abbiamo una nuova variante, ha concluso, "è una scommessa, non sappiamo quello che accadrà". Per questo, oltre a vaccinare con tre dosi, "bisogna mantenere le misure di contenimento" per "impedire che il virus circoli".

"Con obbligo vaccinale avremmo 30mila morti in meno"

Il direttore scientifico della Simit ha poi ribadito l'importanza della vaccinazione anti-Covid, evidenziando che "senza vaccini avremmo avuto un numero di morti 7-8 volte superiore". Quindi, ha aggiunto, "il fatto che non sia stato messo l'obbligo vaccinale corrisponde a circa 30.000-40.000 morti in più. Questo il conto approssimativo. Cioè se avessimo applicato l'obbligo vaccinale dall'inizio ci sarebbero questi morti in meno".
"Una pandemia - ha precisato - deve esser combattuta con misure draconiane, tra cui l'obbligo vaccinale poi possiamo discutere se invece di 20.000 sono 30.000 decessi che si sarebbero potuti risparmiare, considerando il fatto che, anche con l'obbligo, ci sarebbe qualcuno che non si sarebbe vaccinato". I vaccini, ha proseguito Andreoni, "funzionano benissimo, con i numeri che abbiamo avuto in questi giorni, se non ci fossero stati avremmo avuto 7-8 volte morti in più. Poi sappiamo che riducono anche i contagi, perché chi è vaccinato ha un tempo di eliminazione del virus ridotta e ha una carica virale più bassa. Ad esempio per quanto riguarda la variante delta, riducono di circa il 70% anche il contagio, ma la loro principale funzione non è questa, è ridurre casi gravi e decessi".

approfondimento

Covid in Italia e nel mondo, le ultime news di oggi 20 dicembre