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Immunoterapia per tumori cerebrali: studio su cellule Car-T per il glioblastoma

Salute e Benessere
©Ansa

Una ricerca di laboratorio dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha dimostrato l'efficacia della terapia cellulare e genica contro i tumori solidi, e in particolare il glioblastoma

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Nuovi passi in avanti nella lotta contro i tumori.
Un nuovo studio dell'Università di Modena e Reggio Emilia (UniMoRe) estende l'approccio di utilizzo delle cellule Car-T, già impiegate nel  trattamento delle leucemie, anche ai tumori solidi, e in particolare al glioblastoma, una forma molto aggressiva di tumore che colpisce il sistema nervoso centrale e si manifesta quasi esclusivamente nel cervello. La ricerca di laboratorio, pubblicata sulle pagine della rivista Precision Oncology, del gruppo Nature, è stata condotta da un team di ricercatori coordinato da Massimo Dominici, direttore della struttura complessa di Oncologia medica dell'Aou di Modena, e da Giacomo Pavesi, direttore della struttura complessa di neurochirurgia.

Lo studio nel dettaglio

"Le cellule Car-T sono una terapia cellulare e genica che prevede il prelievo nel paziente dei linfociti T (ovvero gli artefici della risposta immunitaria contro i tumori), i quali, portati in laboratorio, vengono modificati e resi capaci di riconoscere target specifici sulle cellule tumorali, per poi essere reinfusi nel paziente", ha spiegato Dominici. "Ad oggi le Car-T hanno faticato nel combattere i tumori solidi, ma lo studio pubblicato ne ha dimostrato l'efficacia. È come fornire una chiave ai linfociti che trovano la giusta serratura sul tumore: inserita la chiave col Car-T, il linfocita si attiva e uccide le cellule che esprimono quello specifico target".
Come ha spiegato il coordinatore dello studio, la stessa tecnica è allo studio per il carcinoma del polmone a piccole cellule e il melanoma. È proprio per questo "che lo studio pre-clinico lo consideriamo una spinta verso il mondo clinico", ha aggiunto. Lo studio ha coinvolto diversi centri in Italia: l'Icgeb di Trieste, l'Università di Verona e il Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola, grazie a finanziamenti dell'Associazione Aseop di Modena, di Diana Laneri Post-Doctoral Fellowship e del Progetto Dipartimenti Eccellenti MIUR 2017 di UniMoRe.

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