L’importanza di non sottovalutare l’inquinamento da polveri sottili nelle città e di non confondere asma e asma grave. E’ partita la campagna di sensibilizzazione “Dottore ho l’asma. E’ grave?”. La novità di quest’anno: il podcast intitolato "Storie che tolgono il fiato"
Nell’aria che respiriamo in città, avvelenata dalle polveri sottili, c'è la relazione pericolosa tra l’asma e l’inquinamento. Questa volta non vogliamo cercare le cause del problema che affligge le aree urbane del pianeta. La concentrazione di polveri sottili nelle città a più alta densità di popolazione e industrializzazione è un’emergenza e una priorità ad ogni latitudine del pianeta. Qui, ora, vogliamo guardarne uno degli effetti pesanti e nocivi che ha sulla nostra salute. E parlare dell’asma, malattia diffusa, sottovalutata, eterogenea: ne esistono diverse forme che vanno riconosciute nei singoli pazienti e nei singoli pazienti poi trattate. Il primo errore da non fare è confondere l’asma con l’asma grave.
E’ la professoressa Maria Beatrice Bilò, Responsabile della Formazione dell’AAIITO – Associazione Allergologi ed Immunologi Italiani Territoriali ed Ospedalieri – a spiegarci la differenza e i sintomi. "L’asma grave è una particolare forma di asma che necessita di livelli massimali di terapia per essere controllata o che rimane incontrollata nonostante questo massiccio trattamento. I sintomi di difficoltà di respiro, sibili, pressione toracica e tosse sono più severi e le riacutizzazioni gravi e a volte imprevedibili – chiarisce. L’esposizione a inquinanti atmosferici è tra i principali fattori che possono provocare gravi crisi asmatiche".
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L’asma grave pertanto non può essere considerata come una singola malattia, piuttosto come una serie di diverse e complesse patologie definite da meccanismi genetici, ambientali e molecolari diversi. Importante anche inquadrarne i numeri nel mondo in generale e poi in Italia. Colpisce circa 300 milioni di individui, con una più elevata prevalenza nei Paesi sviluppati. A testimonianza del fatto che vivere in aree maggiormente urbanizzate, industrializzate e inquinate è, sotto questo aspetto, uno svantaggio. In Italia si stima che la prevalenza sia del 5-6%, che significa tre milioni di pazienti asmatici. L’asma grave colpisce il 5-10% della totalità degli asmatici, quindi circa 300.000 italiani. Numeri che solo all’apparenza sembrano bassi.
Anche in questo caso ci spiega perché la Professoressa Bilò. "Nonostante l’asma sia una malattia sottostimata e il numero degli asmatici gravi sia relativamente basso, la loro gestione purtroppo incide in più del 50% dei costi totali per la malattia. I costi, infatti – aggiunge – non sono solo quelli della terapia farmacologica, le visite e i ricoveri, ma anche i costi legati alle cosiddette comorbidità, cioè le malattie direttamente correlate all’asma. Pensiamo, ad esempio, alla rinosinusite cronica con poliposi e anche alle malattie conseguenti agli effetti collaterali dei farmaci, primi fra tutti quelli dei cortisoni per via sistemica".
Con l’obiettivo di creare attenzione su un tema di salute così diffuso ma sotto diagnosticato, è ripartita quest’anno la campagna “Dottore ho l’asma. E’ grave?”, promossa da AAIITO con il patrocinio di FederASMA e Allergie Onlus, in collaborazione con le Associazioni Respiriamo Insieme e Asma Grave. Per questa seconda edizione, che ha ancora una volta l’obiettivo di sensibilizzare su un tema di salute di cui si parla molto poco nonostante i numeri che abbiamo visto, la campagna si è arricchita di una bella novità: “Storie che tolgono il fiato”, il podcast che raccoglie testimonianze a cuore aperto di artisti, musicisti, sportivi che con il mondo del respiro e del fiato hanno un forte legame. Personaggi che hanno raccolto la sfida di raccontare se stessi in pochi minuti, condividendo con chi vorrà ascoltarli, storie inedite da ascoltare tutte d'un fiato. Il podcast è disponibile sulle principali piattaforme gratuite – Spotify, Apple Podcast, Google Podcast – e su dottoreasmagrave.it.
Che soffriate di asma o asma grave, che abbiate accanto qualcuno che è costretto a conviverci oppure se semplicemente siete sensibili a questi temi, potete partecipare attivamente alla campagna. Basta poco: andate sulle pagine Social di Dottore Asma Grave, Facebook e Instagram, raccontate la storia che vi ha lasciato senza fiato e utilizzate #mihatoltoilfiato. Un modo diverso di parlare di salute.In ultimo, un invito alla prevenzione. <<E’ fondamentale effettuare una diagnosi precoce – ci suggerisce la Professoressa Bilò – per poter mettere in atto tutte le strategie che abbiamo a disposizione per la gestione migliore del paziente e per poter usufruire al meglio di farmaci nuovi, come ad esempio quelli biologici>>.