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Covid-19, ordine dei medici: seconda ondata potrebbe essere uno tsunami

Salute e Benessere

Sulla propria pagina Facebook, Filippo Anelli, il presidente della Federazione degli Ordini dei medici italiani, ha espresso le preoccupazioni della categoria sull’impatto dell’emergenza coronavirus sul sistema sanitario

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La seconda ondata di Covid-19 desta non poche preoccupazioni nei medici italiani, che temono delle ripercussioni importanti sull’intero sistema sanitario. “Temiamo che questa seconda ondata non sia una mareggiata, ma uno tsunami che potrebbe travolgere il sistema sanitario. Per questo chiediamo al governo misure più aggressive”, spiega su Facebook Filippo Anelli, il presidente della Federazione degli Ordini dei medici italiani. “Il problema oggi riguarda la tenuta del sistema sanitario, perché l’occupazione progressiva dei posti da parte dei malati di Covid-19 riduce via via la possibilità di garantire cure agli altri ammalati. Andando avanti così, la situazione potrebbe sfuggirci di mano”, aggiunge Anelli.

Filippo Anelli, il presidente della Federazione degli Ordini dei medici italiani - ©Ansa

Necessarie delle misure drastiche

Già nel corso di un’intervista con l’Ansa di pochi giorni fa, Anelli aveva richiesto delle “misure più drastiche per riuscire a piegare la curva epidemica e per consentire a tutti gli italiani di essere curati”. Tra gli interventi richiesti al Governo non c’è un nuovo lockdown vero e proprio perché “la chiusura delle attività commerciali crea un profondo disagio economico”. L’esperto ritiene comunque necessari dei provvedimenti drastici. “Da settimana continuiamo a dire che la curva, per come si è impennata non ci lascia tranquilli e che, se continua così, ben presto negli ospedali prima non avremo più posti da dedicare ai malati non Covid e poi ai pazienti Covid”.

Un secondo lockdown potrebbe non essere utile

Oltre a Filippo Anelli, anche Pier Luigi Lopalco, l’epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia, ha dei dubbi su un possibile secondo lockdown. “Non credo che uno scenario simile a quello di marzo e aprile possa verificarsi nel giro di poche settimane. Probabilmente non sarebbe neanche utile. In questo momento dobbiamo cercare in tutti i modi di rallentare la velocità di contagio con altri mezzi”, ha spiegato nel corso di un intervento a Sky TG24. “È molto difficile fare previsioni, perché gli effetti delle prime misure dovremmo cominciare a vederli proprio ora. Speriamo di vedere questi effetti, perché in questo caso potremmo seguire una strada intermedia di chiusura di alcuni settori ed evitare il lockdown di marzo”, ha aggiunto Lopalco.

 

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