Lo ha confermato anche il dottor Di Luca, chirurgo vascolare dell'ASST Gaetano Pini-CTO di Milano. "La causa probabile di questo fenomeno è la riduzione dell'attività fisica e dei movimenti durante il lockdown”, ha spiegato
La trombosi venosa è una malattia dovuta alla formazione di un coagulo di sangue all’interno del sistema venoso. Tra gli effetti della sedentarietà relativa al lockdown, messo in atto dai governi e dalle autorità sanitarie in gran parte del mondo per arginare i contagi del nuovo coronavirus, è stato proprio riscontrato un aumento dei casi di trombosi, così come ha confermato anche uno specialista, il dottor Gabriele Di Luca, chirurgo vascolare dell'ASST Gaetano Pini-CTO di Milano.
Le complicanze
"Rispetto al periodo di osservazione clinica pre-Covid19 tra i pazienti dell'ASST Gaetano Pini-CTO, ho riscontrato un aumento del verificarsi di complicanze trombotiche arteriose, in particolare nei pazienti che presentano già alterazioni di alcuni distretti come quello cerebrale, apparato gastroenterico, degli arti superiori o inferiori o sottoposti a cateterismi arteriosi diretti”, ha spiegato l’esperto. Tra l’altro, sono stati anche rilevati eventi di tipo ischemico, correlati alla trombosi e alla cancrena dei distretti più periferici degli arti inferiori, cioè le dita dei piedi. “Questo perchè gli esiti sono stati difficilmente controllabili con una terapia farmacologica e i pazienti non potevano essere sottoposti a un intervento chirurgico", ha aggiunto Di Luca.
Cos’è la trombosi venosa
La trombosi venosa, come spiegato dall’esperto, rappresenta l'occlusione completa o parziale di un asse venoso che può essere conseguenza di danni della parete venosa, dell’alterazione del processo di coagulazione oppure ancora del rallentamento del ritorno venoso, definito in gergo “stasi”. Queste tre condizioni, argomenta ancora Di Luca, vengono comprese nel termine “triade di Virchow”, dal nome dello studioso tedesco che nella seconda parte dell’800 studiò i meccanismi fondamentali del processo trombotico venoso.
La riduzione dell’attività fisica
Come detto, durante i mesi della pandemia che hanno imposto lo stop di tutte le attività, l'incidenza delle complicanze trombotiche venose a carico degli arti inferiori ha subìto un vero e proprio incremento: "La causa probabile di questo fenomeno è la riduzione dell'attività fisica e dei movimenti durante il lockdown” ha concluso il medico. Infatti, uno stile di vita sedentario e il peso in eccesso possono essere correlati al rischio di sviluppare una complicanza trombotica nell’area degli arti inferiori e pelvici, hanno sottolineato i medici.