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Coronavirus, la spesa ai tempi della quarantena: +60% farina, cala il cibo da aperitivo

Salute e Benessere

L'analisi Coldiretti fotografa l'evolversi dei consumi degli italiani nelle settimane dell'isolamento domestico e della quarantena per combattere la diffusione del virus. Nel carrello tanti cibi versatili e a lunga conservazione, pochi dolci e alcolici

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Scorte di farina, scatolame, latte, legumi. Nei giorni dell'emergenza coronavirus, chi fa la spesa lo fa pensando di doversi garantire autosufficienza in casa per più giorni possibile. Coldiretti ha fotografato come è cambiato il carrello medio in questo periodo in cui tanti italiani devono stare in casa o sono in quarantena. Ecco quindi che gli alimenti a lunga conservazione superano persino gel disinfettante, alcol o prodotti per la pulizia.

Il sociologo: "Prudenza perché non si vede la fine"

I dati percentuali parlano chiaro: +80% la vendita di farina, +20% quella del latte, +60% la carne in scatola, +55% i legumi in scatola. Scelte frutto "di un atteggiamento prudenziale perché stiamo vivendo un clima diverso dal solito", spiega il sociologo Domenico De Masi all'AGI, "Questa che attraversiamo è una situazione di cui non si percepisce la fine, e ciò induce alla prudenza. Sono forti i timori di non tornare facilmente alla normalità e quindi ecco che si fa la scorta di prodotti che consentono a chi deve pensare alla cucina di avere quella scorta che metta al riparo dall'uscire o comunque riduca le necessità di dover andare in giro".

Sì a lunga conservazione e cibi versatili

L'analisi sulle vendite Coop nel periodo di quarantena compreso tra il 24 febbraio-1 marzo e tra il 2-8 marzo evidenzia che, nell'emergenza, salgono le quotazioni del cibo semplice, pronto all'uso, nutriente, a lunga conservazione e familiare come carne in scatola +60% e farina +80%. Il terzo prodotto a crescere sono i legumi in scatola +55%, seguiti dalla pasta +51% e riso +39%. La spesa cresce anche per le conserve di pomodoro +39%, zucchero +28%, olio d'oliva +22%, latte Uht +20%, biscotti +13%, confetture +9% e fette biscottate +17%. Nel carrello trova posto anche il pesce surgelato +21% o in conserva come per esempio il tonno +26%. Spazio anche a qualche sugo pronto +22%.

Nel carrello niente cibi "da aperitivo"

 

Dimenticati invece, o quasi in questo periodo, i prodotti da happy hour come succhi di frutta -13%, bibite -10%, aperitivi -9%, birra -7%, vini tipici -3% (anche quelli da tavola -20%). In calo la pasticceria industriale -12%, insieme alle merendine -5% e le creme spalmabili -8%. 

Il boom delle spese online

Cresce l'e-commerce con catene che registrano un'esplosione della domanda come Esselunga che passa dal 4% abituale al 20% con le richieste ricevute in questi giorni, "cinque volte il livello attuale"- afferma il Ceo Sami Kahale. Coop segnala invece che nella sola Lombardia la crescita (settimana su settimana anno precedente) è di un +90% con una media di 900 spese giornaliere consegnate.