In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Sclerosi multipla, individuato un possibile legame con l’herpres

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

I ricercatori del Karolinska Institutet hanno scoperto che nell’organismo di chi soffre della malattia autoimmune, l’herpes virus 6A (l’Hhv-6A) è presente in quantità maggiori rispetto alle altre persone 

Condividi:

Nel corso di una nuova ricerca, i ricercatori del Karolinska Institutet sono riusciti a individuare un possibile legame tra l’herpes e la sclerosi multipla, una malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale, causata, come dimostrato da un recente studio genetico (condotto dall’International Multiple Sclerosis Genetic Consortium su 115.803 individui), da un’ampia disfunzione delle cellule immunitarie, che arrivano ad attaccare i tessuti stessi del corpo umano.

Il collegamento tra l’herpes virus 6A e la sclerosi multipla

I risultati ottenuti dagli esperti dell’Università medica svedese, indicano che nell’organismo di chi soffre della sclerosi multipla, l’herpes virus 6A (l’Hhv-6A) è presente in quantità maggiori rispetto alle altre persone. “Questa scoperta rappresenta una grande svolta sia per la ricerca sulla sclerosi multipla sia per quella sull’herpres virus”, spiega Anna Fogdell-Hahn, autrice dello studio e docente nel dipartimento di neuroscienze cliniche del Karolinska Institutet. “I nostri risultati supportano la teoria secondo cui l’Hhv-6A potrebbe essere un fattore che contribuisce allo sviluppo della sclerosi multipla”, aggiunge la ricercatrice. Tutti i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Frontiers in Immunology.

Lo svolgimento dello studio

Confrontando i campioni di sangue di circa 8.700 pazienti con sclerosi multipla con quelli raccolti da oltre 7.200 persone sane, i ricercatori hanno concluso che le persone affette dalla malattia autoimmune avevano una probabilità maggiore del 55% di avere anticorpi contro la proteina Hhv-6A rispetto al gruppo di controllo. In un sottogruppo di quasi 500 persone, il cui sangue era stato prelevato prima che si manifestassero i sintomi della patologia, il rischio di sviluppare la sclerosi multipla risultava più che raddoppiato nel caso in cui loro avessero sviluppato un’infezione virale del tipo 6A. Più giovani erano le persone quando il virus veniva scoperto per la prima volta nel loro sangue, maggiore era il rischio di sviluppare la sclerosi in futuro.