Secondo un test, condotto dai ricercatori dell’Università di Bologna, le persone più in là con gli anni avrebbero una minore flessibilità nell’interpretazione del contesto
Col passare degli anni aumenta la percezione delle paure. Accade perché le persone anziane non riescono più a valutare con la stessa lucidità e flessibilità il contesto in cui si trovano e si spaventano anche in ambienti sicuri. Emerge da uno studio condotto da tre ricercatori dell’Università di Bologna, Simone Battaglia, Sara Garofalo e Giuseppe di Pellegrino, pubblicato su Scientific Reports. La ricerca potrebbe avere un ruolo importante per studiare le cause di alcune condizioni che colpiscono gli anziani come i disturbi d’ansia, le fobie e gli attacchi di panico.
Test su gruppi di età diversa
I ricercatori hanno svolto un test su 48 partecipanti, divisi in base all’età: il primo gruppo era formato da ventenni e trentenni, l’altro da over 60. Il primo giorno i partecipanti sono stati indotti ad associare uno stimolo neutro, l’immagine di una pianta, a una leggera scossa elettrica al polso. Dopo diverse prove sono state riscontrate le risposte fisiologiche tipiche della paura, come per esempio, il battito cardiaco aumentato e la sudorazione cutanea. Poi è stata mostrata, in una seconda stanza, un’ immagine di un’altra pianta senza che ci fosse alcuna scossa elettrica. In questo contesto le risposte fisiologiche sono diminuite progressivamente. Il giorno successivo sono state mostrate le medesime foto, per valutare se, dopo 24 ore, permanessero i sentimenti di paura. Esaminando i dati, gli studiosi hanno notato che durante la prima fase tutti hanno reagito allo stesso modo, mentre in un secondo momento il gruppo più anziano ha mostrato reazioni collegate alla paura in entrambi i contesti, sia con l'immagine della prima stanza che con quella della seconda.
Diversa ‘lettura’ del contesto
I timori sono spesso collegati alla memoria: quando uno stimolo esterno viene associato a un avvenimento negativo del passato, come per esempio un incidente o un trauma, si attiva una reazione di allarme. In quei momenti l’interpretazione del contesto fa la differenza: se l’ambiente e la situazione sono simili a quelli del trauma originale il pericolo viene percepito come incombente, altrimenti, se ci si trova all’interno di un contesto considerabile sicuro, il segnale di pericolo viene inibito automaticamente. Secondo la ricerca questo processo è valido principalmente nei giovani, mentre gli anziani sarebbero meno flessibili nel valutare l’ambiente circostante, spaventandosi maggiormente anche in situazioni non pericolose.