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Calcio, inchiesta plusvalenze: assolti in primo grado i dirigenti e le società coinvolti

Lazio
©Ansa

La sentenza riguarda 59 dirigenti e undici club, tra cui Genoa, Sampdoria, Empoli, Juventus e Napoli

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Sono stati tutti prosciolti in primo grado i dirigenti e le società di calcio finite a giudizio davanti al Tribunale nazionale federale a seguito dell'inchiesta sulle plusvalenze. Nessun commento da parte della Juventus. In attesa delle motivazioni, dagli ambienti bianconeri filtra però soddisfazione per la conclusione della vicenda, nella quale il club è stato assistito dagli avvocati Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa.

Cadute le accuse della Procura Federale

I giudici hanno rigettato le richieste della Procura Federale che aveva chiesto per il presidente della Juve, Andrea Agnelli, un anno di inibizione e 800 mila euro di multa al club, mentre e per il numero uno del Napoli, Aurelio De Laurentiis, erano stati chiesti 11 mesi e 5 giorni di inibizione e 392 mila euro di ammenda alla società. Stesso discorso per l'ex direttore sportivo bianconero Fabio Paratici, per il quale erano stati richiesti 16 mesi e dieci giorni di inibizione. In tutto attendevano la sentenza 59 dirigenti e undici società, di cui cinque di Serie A (Genoa, Sampdoria ed Empoli, oltre le già citate Juventus e Napoli). Nel dispositivo notificato dal Tribunale Federale nazionale a club e dirigenti coinvolti nel caso plusvalenze è presente solo il proscioglimento, le motivazioni saranno pubblicate e rese note più avanti.

Legale Napoli: "Calciomercato salvo, operazione Osimhen cristallina"

"Il calciomercato è salvo. Il teorema della procura federale non è passato e la conseguenza che se ne ricava è che le società erano, sono e rimarranno libere di attribuire ai calciatori compravenduti le valutazioni di mercato ritenute più congrue, tenuto conto del momento, della volontà di investire e anche di assumersi il rischio di impresa". Lo ha detto Mattia Grassani, legale del Napoli. "Per quanto concerne il Napoli e l'operazione Osimhen, già il deferimento ci era apparso una forzatura - ha aggiunto - il pronunciamento del tribunale federale ha confermato che l'operazione è stata assolutamente cristallina. Del resto, sostenere che un calciatore di quel calibro potesse valere 20 milioni in meno, ma anche 20 milioni in più rispetto alla quotazione attribuita dal Lille, significava snaturare la libera contrattazione del club francese che, come spesso accade in trattative di questo genere, dà vita anche a una vera e propria asta ovviamente al rialzo come sta accadendo in questi giorni con Botman".

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