Nella sua lectio magistralis l'immunologo ha affermato che il booster con gli attuali vaccini anti-Covid offre una buona protezione contro Omicron, per cui al momento non servono nuovi vaccini specifici per questa variante
Il booster con gli attuali vaccini anti-Covid offre una buona protezione contro Omicron, per cui al momento non servono nuovi vaccini specifici per questa variante. Lo ha detto l'immunologo Anthony Fauci, consigliere per la pandemia del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante la lectio magistralis tenuta in collegamento video con la Sapienza di Roma in occasione della cerimonia di conferimento del Dottorato di ricerca honoris causa in Advances in infectious diseases, microbiology, legal medicine and public health sciences. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA)
"Dose booster riduce dell'80% rischio ricoveri"
Citando i dati del Sud Africa, Fauci ha spiegato che con l'arrivo di Omicron l'efficacia dei vaccini contro l'infezione è scesa dall'80% al 33%, mentre la protezione contro il ricovero in ospedale è passata dal 93% al 70%. "Per fortuna, però, sappiamo che con la dose booster gli anticorpi neutralizzanti contro Omicron aumentano di 38 volte, per cui è importante farla", ha detto Fauci. Anche i dati della Gran Bretagna mostrano che la dose booster ha ridotto di oltre l'80% il rischio di ricovero. "La conclusione - ha aggiunto Fauci - è che Omicron compromette gli effetti delle due dosi di vaccino a mRna, ma rimane una considerevole protezione contro la malattia grave. I primi studi in vitro e clinici indicano che il booster ricostituisce il titolo anticorpale e aumenta la protezione del vaccino contro Omicron. La somministrazione del booster funziona contro Omicron - ha concluso - e per il momento non c'è bisogno di un booster specifico per la variante".
"Non possiamo eradicare Covid, ma controllarlo"
"E' estremamente improbabile, se non impossibile, che riusciremo a eradicare il Covid", ha detto ancora Fauci durante la lectio magistralis: "dobbiamo cercare di controllarlo a un livello così basso che non fermi la nostra società, come l'influenza e le altre malattie respiratorie con cui conviviamo oggi. Probabilmente stiamo andando in quella direzione, ma ora negli Stati Uniti con un milione di casi al giorno, 145mila ricoverati negli ospedali, non ci siamo ancora arrivati".
"Italia meglio degli Stati Uniti nella vaccinazione"
"L'Italia ha fatto meglio degli Stati Uniti nel vaccinare le persone", coprendo l'81% della popolazione con almeno una dose di vaccino, contro il 74% raggiunto negli Usa. Per questo "voglio congratularmi con gli italiani", ha detto ancora Fauci.
Unendo le forze a livello globale per controllare la pandemia, potremo tornare a vivere una vita normale. "Se riusciremo a far vaccinare le persone e ad applicare le misure di salute pubblica, credo che avremo la capacità di lavorare tutti insieme come una comunità globale, dando i vaccini anche ai Paesi in via di sviluppo e a medio-basso reddito, per dare una risposta globale a una pandemia globale. Alla fine torneremo a una vita normale, sperabilmente accadrà prima piuttosto che poi".
"Serve vaccino universale contro i coronavirus"
"Abbiamo un urgente bisogno di vaccini universali contro i coronavirus", ha continuato l'immunologo in collegamento video con la Sapienza. Citando un articolo che ha recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine, Fauci ha ricordato che servono vaccini universali contro i coronavirus perché in futuro "vedremo certamente nuove varianti, non solo con SarsCoV2, ma magari con altri coronavirus".
"Dottorato? I miei nonni italiani sarebbero orgogliosi"
Fauci si è detto "onorato" per il dottorato di ricerca honoris causa conferitogli dalla Sapienza di Roma, sottolineando l'importanza del fatto che arrivi dal Paese d'origine della sua famiglia. "Sono un italo-americano di seconda generazione", ha detto in collegamento video dagli Stati Uniti. "Se i miei genitori e nonni fossero vivi oggi, sarebbero orgogliosi di sapere che il Paese di cui sono originari ha conferito tale onore al loro figlio e nipote". Il dottorato va a Fauci "per il suo contributo fondamentale nello studio delle malattie infettive e immunomediate, con particolare riguardo ai primi studi pioneristici sulle infezioni da Hiv, alla messa a punto di misure di contenimento della trasmissione e di terapie efficaci contro l'Aids e, più di recente, per il suo forte e competente contributo nella lotta alla pandemia da SarsCoV2", ha spiegato la rettrice Antonella Polimeni. Guardando agli ultimi due anni di pandemia, "vorrei sottolineare in particolare l'impatto e il contributo a livello mondiale di Fauci", ha aggiunto la rettrice. "La sua comunicazione chiara e allo stesso tempo semplice lo ha reso una delle voci scientifiche più ascoltate non solo dalle persone ma anche dai decisori politici".