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Spionaggio, Biot: “Sul pc non potevo vedere atti con segreto di Stato”

Lazio

Lo ha riferito il militare della Marina nel corso del colloquio in carcere con il suo difensore, l'avvocato Roberto De Vita. "Sono documenti che si possono solo stampare – ha precisato l'avvocato – e lui non ha l'abilitazione"

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"Non è possibile visualizzare su un pc il contenuto di documenti riguardanti il segreto di Stato o ad alto livello di segretezza", ha riferito Walter Biot (CHI E' - COSA SAPPIAMO -  LA CONVALIDA DEL FERMO), il militare della Marina arrestato per spionaggio, nel corso del colloquio avuto oggi in carcere con il suo difensore, l'avvocato Roberto De Vita.  La tesi difensiva adottata da Biot è chiara: in base alla funzione che ricopriva, al ruolo che svolgeva presso lo Stato Maggiore della Difesa, non poteva avere accesso ad atti con alta classifica di segretezza riguardanti la sicurezza nazionale, soprattutto nell'ambito di strategie militari internazionali. I documenti di quel tipo, spiega il suo legale, "si possono solo stampare e lui non ha questo tipo di abilitazione"

La difesa di Biot

In base a quanto emerso dalle indagini, svolte dal Ros su delega della Procura di Roma, Biot dal 18 marzo scorso, in almeno tre occasioni, è stato ripreso da una telecamera nascosta mentre era intento a fotografare dal pc alcuni documenti che venivano poi scaricati su una sim. Nel video del 25 marzo, pochi giorni prima del blitz degli inquirenti che ha portato all'arresto in flagranza, si vede Biot mentre ripone la sim-card in un bugiardino all'interno di una scatola di medicinale e la sistema nello zaino. "Abbiamo depositato richiesta alla Procura - annuncia De Vita - per potere ottenere copia forense di tutto il materiale sequestrato, compresi i tre video fatti con la telecamera nascosta messa nel suo ufficio. Per questo abbiamo nominato un consulente tecnico informatico: l'analisi dei video sarà utile per capire se c'è corrispondenza tra quanto trovato nella pennetta usb e ciò che sarebbe stato fotografato". Nella sim sequestrata gli investigatori hanno già individuato 181 atti coperti da segreto ma anche 9 documenti classficati "riservatissimi" e oltre 40 di tipo Nato Secret. De Vita aggiunge che gli elementi "raccolti, nel corso del confronto con il mio assistito, ribadiscono che non aveva accesso ad alcun tipo di documento che riguarda la sicurezza dello Stato o strategico in tema anche di operazioni militari: dall'analisi dei registri e dei protocolli emergerà proprio questo. Lui è determinato e convinto a dimostrare ciò e assicura che non è mai stato a nessun ricevimento in ambasciate o consolati in presenza di personale estero". "La famiglia - ha poi detto il legale - gli ha consegnato l'ultimo libro di Roberto Saviano che aveva intenzione di leggere. Restiamo, comunque, in attesa di essere convocati dai magistrati per l'interrogatorio e della fissazione dell'udienza davanti al tribunale del Riesame".