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Covid Roma, protesta del Comitato Priorità alla scuola davanti a Montecitorio

Lazio

"Domani ricomincia il lockdown per i ragazzi”, scrive il Comitato che oggi ha organizzato diverse iniziative contro la chiusura degli istituti 

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"Domani ricomincia il lockdown (adesso lo chiamano zona rossa) per le e i minorenni in quasi tutta Italia. Nelle piccole sacche che ancora sfuggono, si resta preoccupati in attesa, la condanna è attesa nel corso della settimana", scrive sui social il Comitato Priorità alla scuola che oggi ha organizzato alcune proteste contro la chiusura degli istituti. Tra le iniziative anche una davanti a Montecitorio, a Roma, alla quale hanno partecipato circa 150 persone. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

Il Comitato: “È l'unico luogo dove sono effettive le azioni di screening”

"In Umbria gli studenti delle superiori più fortunati hanno fatto 19 giorni di scuola in presenza: nemmeno di fila, ma in quattro rate. Le medie sono state chiuse per tre mesi da settembre, le elementari più di un mese. Una docente di una scuola in provincia di Napoli scrive: siamo in DAD dal marzo 2020, con l'eccezione di tre settimane, diluite tra settembre 2020 e febbraio 2021. In Emilia-Romagna chiudono i nidi e le materne con una percentuale di contagi pari all'1,1%. In Lombardia i nidi vengono chiusi nonostante i contagi a febbraio siano stati lo 0,38%, 29 su un campione di 7708 bambini. A Prato, su 41 sezioni dei nidi, c'è mezza "bolla" in quarantena; tra infanzia e primaria ci sono 16 classi in quarantena su 509 classi totali. Ad Arezzo, secondo i dati diffusi dal provveditore agli studi, la percentuale di contagiati nelle scuole è pari allo 0,3%". "Assistiamo indignati al gesto ipocrita di chiudere l'unico luogo dove sono effettive le azioni di screening, tracciamento, quarantena", scrivono ancora i promotori del Comitato, i quali raccontano anche che al liceo Vico di Napoli dove tre ragazzi erano sotto 'processo' di fronte al Consiglio d'istituto per aver partecipato all'occupazione della loro scuola il 27 gennaio, in questi giorni è arrivata la 'sentenza': 10 giorni di sospensione, commutati in obbligo di frequenza abbinati a un'attività utile all'interno della scuola. "Alla pena esemplare non manca il sarcasmo: sarà eseguita quando la scuola ricomincerà in presenza; e, come si sa, al momento in presenza si fanno solo le prove Invalsi. Fine pena mai", conclude il Comitato.