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Centri migranti in Albania, Piantedosi: "Costano 160 milioni all'anno"

Politica
©IPA/Fotogramma

Il ministro dell'Interno ha fornito dati aggiornati su migranti e accoglienza durante il question time alla Camera. "Il costo complessivo del progetto in Albania è riferito all'arco di cinque anni", ha specificato Piantedosi. Nei primi sei mesi del 2024, 9mila rimpatri assistiti e un calo degli arrivi via mare del 63% rispetto al 2023

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"Nei primi sei mesi del 2024 sono stati 9mila i rimpatri assistiti, 5.111 dalla Libia e 3.800 dalla Tunisia”. Sono questi i dati riferiti dal ministro Piantedosi durante il question time alla Camera. “Riguardo al rimpatrio forzoso, sono stati in generale 3.080 i migranti rimpatriati con un aumento del 20% rispetto al 2023. Stiamo lavorando con l'obiettivo di aumentare effettivamente il numero dei rimpatri”, ha affermato. Il tema più importante è stato quello dei centri in Albania. Il ''costo complessivo del progetto”, ha spiegato Piantedosi, “è riferito all’arco di cinque anni. Parliamo, quindi, di circa 160 milioni all’anno”.

1,7 miliardi di euro all’anno nel settore accoglienza

Nelle parole di Piantedosi, il progetto centri accoglienza in Albania è un investimento “che consentirà di abbattere le spese della gestione dell’accoglienza che sono oggi pari a circa un 1 miliardo e 700 milioni all’anno, che il Governo in carica ha ereditato da epoche precedenti caratterizzate da arrivi massicci ed incontrollati di migranti''. E sui ritardi nella costruzione degli edifici, il ministro dell’Interno ha affermato che la causa sono stati “problemi tecnici legati alle condizioni geologiche del terreno che hanno richiesto un’attività di verifica e consolidamento e all’ondata prolungata di caldo anomalo, che ha determinato un necessario rallentamento dei lavori a tutela della salute degli stessi lavoratori impegnati sul posto''. 

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Diminuiscono gli arrivi via mare

''I dati sugli arrivi via mare dei migranti – ha continuato Piantedosi al question time – registrano non solo una forte diminuzione rispetto allo scorso anno, pari a circa il 63%, ma anche una flessione del 20% circa rispetto al 2022, anno in cui era in carica il precedente governo''. Rispetto alle linee dell’attuale esecutivo sul tema migranti e accoglienza, il ministro pone l’accento sullo sviluppo di “progettualità finalizzate alla promozione di rimpatri volontari assistiti dai Paesi di transito, attraverso un approccio di stampo totalmente innovativo. In accordo con organismi internazionali come OIM e UNHCR vengono, infatti, offerte già in Libia e in Tunisia delle alternative che consentono di riaccompagnare i migranti nei Paesi di origine, aiutandoli a reinserirsi nel tessuto economico e sociale''.

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“L’Europa si concentri sulle indagini finanziarie”

Sul piatto rimane la questione della cooperazione con gli altri Paesi, in particolari i membri dell’Ue. “Nel corso della riunione informale dei Ministri della Giustizia e degli Affari Interni della Unione Europea tenutasi a Budapest nel mese di luglio – ha aggiunto Piantedosi – ho espresso l’auspicio che la nuova legislatura si concentri sul tema delle indagini finanziare per contrastare le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti. Questione che sarà al centro del G7 dei Ministri dell’Interno, che si terrà in autunno in Italia''. E sul fronte del contrasto al traffico degli esseri umani: “Il nostro Paese è e sarà in prima linea sul piano operativo, favorendo l’adozione di strumenti giuridici sempre più adeguati, come dimostrano i dati sugli arresti degli scafisti che, dall’inizio dell’anno, sono stati 144 a fronte dei 128 dell’analogo periodo del 2023'', ha concluso Piantedosi.