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Elezioni europee, Borghi (Lega): "Togliere l'obbligo della bandiera Ue da uffici pubblici"

Politica
©IPA/Fotogramma

Il riferimento di Borghi è alla legge n°22 del 1998 varata da Romano Prodi, all'epoca Presidente del Consiglio, che fissava criteri e modalità di esposizione dentro e fuori gli edifici 

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Il senatore della Lega Claudio Borghi ieri ha depositato una proposta di legge per abolire l’obbligo di esporre la bandiera dell’Ue negli uffici pubblici, che ovviamente ha suscitato grandi polemiche. Per la Lega, afferma il senatore, la bandiera italiana è "una sola: il tricolore". Borghi, candidato alle europee nella circoscrizione Centro, però ci tiene a sottolineare l’imprecisione riportata dai quotidiani sulla sua proposta che "non è intesa a proibire l'uso della bandiera UE. Non è nelle mie corde il vietare niente a nessuno. La legge si propone semplicemente di togliere l'obbligo di esporla attualmente in vigore", scrive sui social. 

 

La legge del 1998

Il riferimento di Borghi è alla legge n°22 del 1998 varata da Romano Prodi, all'epoca Presidente del Consiglio, che fissava criteri e modalità di esposizione delle bandiere italiana e dell'Unione europea dentro e fuori gli edifici pubblici. La proposta di legge presentata dal senatore quindi non punta a vietare l'uso della bandiera europea ma a eliminare l'obbligo introdotto dal governo Prodi. "Nessun obbligo in Germania di esporre la bandiera UE. Solo noi abbiamo l'obbligo dal 1998. Attitudine alla sottomissione" sottolinea Borghi. Il senatore è noto per le sue posizioni antieuropeiste ed euroscettiche.

Le reazioni

Dalla maggioranza la prima a smarcarsi è Forza Italia attraverso il suo capogruppo al Parlamento europeo Fulvio Martusciello: "La proposta della Lega di togliere la bandiera della Unione Europea dagli edifici pubblici dimostra quale considerazione ci sia nei confronti dell’Europa. Se continuano così non toccheranno palla nel prossimo parlamento, e viene da chiedersi per che cosa si sono candidati".

Le parole dell'opposizione

Dall'opposizione interviene Chiara Braga (Pd): "Mi sembra un passo avanti. Salvini non si riconosceva neanche nel tricolore…Mi aspetto presto una proposta per le bandiere delle contrade, dei sestrieri e dei rioni. Da Ventotene al cortile di casa. Viva l'Europa", commenta ironicamente la capogruppo dei dem alla Camera.

 

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