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Scuola, Valditara non arretra sugli stranieri in classe: "Non c'è futuro senza identità"

Politica
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Il ministro dell'Istruzione, dopo le polemiche e le ironie seguite al suo post su X, ribadisce la propria posizione: "La scuola che vogliamo è aperta a tutti, ma è profondamente ancorata al suo sistema valoriale. Non c'è futuro per una comunità che non abbia identità". E Salvini: "Altro che buonismo, si rispetti la nostra cultura"

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Continuano a far discutere le parole del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara sulla necessità di avere una maggioranza di alunni italiani nelle classi. Se, da un lato, l'opposizione prende di mira il ministro per l'errore grammaticale contenuto nel post pubblicato su X nella giornata di ieri, dall'altro è lo stesso Valditara a chiarire il suo pensiero, rispondendo così alle critiche ricevute nelle ultime ore. "Quando si detta un tweet al telefono non si compie un'operazione di rigore linguistico e si è più attenti al contenuto", ha voluto ribadire.

"Futuro della comunità dipende da soluzione integrazione"

"Chiarito questo, faccio notare ai tanti critici dall’indignazione facile, che in queste ore si stanno scatenando nella caccia all'errore, che così facendo ignorano la questione da me posta, evidentemente perché non hanno risposte. E, invece, dalla soluzione del problema della vera integrazione degli stranieri dipende il futuro della nostra comunità nazionale". "La scuola italiana che vogliamo è aperta a tutti", ha concluso il ministro dell'Istruzione, "ma è profondamente ancorata al suo sistema valoriale. Non c'è futuro per una comunità che non abbia identità. Il punto vero è questo".

Salvini: "Sui banchi rispetto per la nostra cultura"

Sulla questione degli stranieri in classe è tornato, indirettamente, a dire la sua anche Matteo Salvini, questa volta offrendo "solidarietà al preside del liceo francese Maurice Ravel, dimessosi dopo avere ricevuto minace di morte in seguito a una lite con un'allieva a cui avrebbe imposto la rimozione del velo islamico. "Altro che buonismo", ha scritto Salvini, "occorre riportare sui banchi di scuola il rispetto per gli insegnanti e per la nostra cultura". 

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