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Primarie Pd, il confronto in tv Schlein-Bonaccini: ecco cosa è successo

Politica

Andrea Maggiore

Dalla guida del partito al giudizio sul governo Meloni fino alla guerra in Ucraina. Tutti i temi trattati nel confronto in tv su Sky TG24 tra i candidati alla guida della segreteria del Pd, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein

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Stefano Bonaccini ed Elly Schlein hanno collaborato per l'Emilia Romagna e la sfida non prevede colpi bassi, ma la missione è vincere il duello ai punti per strappare la vittoria ai gazebo. Alcuni obiettivi sono comuni: non cambiare il nome del partito ma favorire il turn over della classe dirigente e portare al voto più di un milione di persone. Hanno collaborato ai piani alti dell'Emilia Romagna fino a poco tempo fa, ma anche se è il fair play a dominare, lo scopo è marcare le differenze.

L'esperienza di Bonaccini

Bonaccini rivendica l'esperienza che la sua competitor non può vantare: "Credo di avere accumulato l'esperienza giusta per guidare il Pd. Credo di poter garantire l'unità del partito dopo le risse e penso di poter avere un programma per l'Italia perché l'obiettivo primario è riportare la sinistra alla guida del Paese. Serve un nuovo gruppo dirigente che torni dove la gente studia, lavora, si diverte".

L'agenda di sinistra

Schlein punta su un'agenda finalmente "di sinistra" che riparta dal basso: "E' il tempo dell'umiltà e dell'ascolto" a cominciare da chi sta pagando gli anni delle crisi: "Il Pd credo si debba basare sulla sfida della lotta alle diseguaglianze, alla precarietà, all'emergenza climatica. Oggi è il momento di ricostruire una casa a chi in questi anni si è sentito orfano di una sinistra nuova".

 

Da Meloni all'Ucraina

Per Bonaccini il governo viene bocciato con un impietoso "4" ma la premier è di sicuro abile: "A Meloni non dico che è incapace dopo che ci ha battuto, sfiorerei il ridicolo". Mentre per Schlein la premier la farebbe salire sul suo camper per conoscere l'avversario da battere ma "bisogna essere estremamente netti con un governo che ha iniziato subito a colpire le persone più deboli". Ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina entrambi sono per sostenere Kiev ma con qualche distinguo. "Credo sia stato giusto sostenere in ogni forma il popolo ucraino a difendersi da una aggressione. Ma non possiamo aspettare che cada l'ultimo fucile per mobilitarci e - avverte Schlein - creare le condizioni per una conferenza internazionale di pace. Credo che non dobbiamo mai smettere perché non c'è sinistra senza un impegno per la pace. Non credo che la guerra si risolva con le armi". Bonaccini cita Gianni Cuperlo. "Se si ferma la Russia, finisce la guerra. Se si ferma l'Ucraina finisce l'Ucraina", sottolinea e precisa: "E' stato giusto da parte del Pd schierarsi dalla parte di chi ha avuto lutti e sofferenze, dalla parte di chi è aggredito e invaso". Bonaccini si rivolge alla sua competitor per dire che "se difendiamo i diritti dobbiamo difendere anche i diritti sociali, non solo quelli civili". Pronta la risposta di Schlein: "Diritti sociali e civili sono inscindibili e il lavoro precario va sconfitto non reso meno conveniente". Infine la promessa: chiunque vinca aiuterà l'altro a rilanciare il Pd. Quindi una scissione non è in vista.

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