Il vicepresidente della Camera ed esponente di Fi manifesta "disappunto" per l'atteggiamento della presidente del Consiglio in merito al dialogo con gli alleati. E sottolinea l'incompatibiltà tra il ruolo di ministro degli Esteri e quello di coordinatore del partito
Chiusi tutti i passaggi formali per la formazione del nuovo governo, non svaniscono le frizioni all’interno della maggioranza. A mostrare il proprio disappunto, oggi, dalle colonne di Repubblica, è il vicepresidente della Camera e esponente di Forza Italia, Giorgio Mulè.
"Disappunto per atteggiamento Meloni"
“Non ci sentiamo sfregiati né umiliati. Ma ha provocato disappunto l'atteggiamento di Giorgia Meloni. Un disappunto esternato dallo stesso Berlusconi, quando ha posto la questione del condizionale e non dell'imperativo da usare nel dialogo fra alleati” afferma Mulè. "Ci sono state frizioni - spiega parlando della situazione in Forza Italia - fra chi si riteneva iscritto a una fazione e chi all'altra. Ma qui non c'è da fare un dibattito, un congresso alla maniera del Pd. Io credo che durante la formazione del governo molti abbiano messo sul tavolo esperienze, storie personali, legittime aspirazioni che sono state trascurate. Ma non è più tempo di recriminare, né di cercare vendette. Rilanciamo l'azione del partito, invece, ricollocandoci sul territorio".
"Tajani dovrà dimettersi"
Da Mulè arriva anche una stoccata al ministro degli Esteri e coordinatore di Fi Antonio Tajani. "Una giusta riflessione - aggiunge - l'ha avviata Paolo Zangrillo, ponendosi il problema della compatibilità fra il ruolo di ministro e quello di coordinatore in Piemonte. Credo che analogo ragionamento non potrà che fare Tajani, che al ruolo di coordinatore nazionale somma quelli di ministro, vicepremier e probabilmente di capodelegazione di FI. E lo stesso vale per la neo-ministra Bernini, che è vicecoordinatrice del partito". "E' una riflessione - prosegue Mulè - che devono fare e risolvere. Ci sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili. Berlusconi è il primo a saperlo".