Il segretario del Pd commenta il risultato dei ballottaggi e indica tra le prossime priorità l'agenda sociale: lotta alla precarietà, primo impiego per i giovani, salario minimo, riduzione delle tasse sul lavoro. "Bisogna - dice - dare un segnale a quelli che non ce la fanno"
Un campo largo e la partecipazione dal di là della classe politica. Sono i punti di forza dell’ultimo risultato ai ballottaggi delle comunali secondo il segretario del Pd Enrico Letta, che guarda al "modello Ulivo". "L'Ulivo per me è sempre stato un modello – dice Letta, intervistato da La Stampa - perché ha avuto una grande capacità di partecipazione ed espansione andando oltre alla classe politica. È quel che mi piace di questo risultato, che è andato oltre i partiti. Due personaggi come Tommasi e Fiorita, un calciatore e un professore ai lati opposti dell'Italia, dicono che è quella la strada. Mettere in campo una nuova classe politica". "So benissimo-aggiunge - che non bisogna ripetere le cose del passato, nell'anno che abbiamo davanti dobbiamo elaborare un progetto, un nome, un programma e dei contenuti per una nuova coalizione".
Letta: "Dare un segnale a quelli che non ce la fanno"
E ancora, avanti con l'agenda sociale: lotta alla precarietà, primo impiego per i giovani, salario minimo, riduzione delle tasse sul lavoro. Bisogna, dice Letta, dare un segnale "a quelli che non ce la fanno", altrimenti "arriveranno i gilet gialli italiani" e quei voti "andranno al populismo". Letta, per vincere alle elezioni, non conta sui contrasti nel centrodestra ("Mai un momento ho ragionato immaginando di potere ricevere regali inaspettati da loro divisioni") e pone fra gli obiettivi lo Ius scholae, che arriva in Aula: " È prioritario approvarlo". Tra gli altri provvedimenti da adottare, portare subito "l'abbattimento del cuneo fiscale in manovra, ma facciamolo valere prima del 2023”.