Dopo i fatti di Palermo e Perugia, il ministro dell'Interno ha detto che l’attenzione del Viminale è massima: "Le aggressioni di ogni colore non resteranno impunite però non vieterò i cortei". Grasso: violenza in politica da fermare e condannare - LO SPECIALE
Minniti: “Emerge la risposta forte dello Stato”
Dopo gli episodi che si sono verificati, per Minniti il dato che emerge è "la risposta forte dello Stato. Nessun atto violento è rimasto impunito. Per tutti la reazione è stata immediata: perquisizioni, indagini, denunce circostanziate, fermi", ha detto. Secondo il titolare del Viminale, “il limite invalicabile è la violenza di qualsiasi colore". Quando questa violenza entra nella competizione elettorale bisogna offrire ai cittadini la certezza che non esistono sacche di "impunità. Questo in democrazia è molto importante. Si può essere radicali finché si vuole nelle opinioni, nelle idee e nelle parole. Le eccezioni violente invece non devono essere tollerate. E non vanno sottovalutate in alcun modo", ha detto Minniti. Il titolare del Viminale perciò non prevede e non annuncia un rafforzamento delle misure di sicurezza. Il ministro, infine, ha ribadito che non vieterà i cortei: "Manifestare è un diritto". “Ci sono decine di cortei ogni santo giorno. Gli affrontiamo come abbiamo fatto sempre. Come abbiamo affrontato il 10 febbraio, quando in Italia sono scesi in piazza 150 cortei senza contare i comizi elettorali”, ha concluso Minniti.
Gli episodi di Palermo e Perugia e la scritta sulla lapide di Moro
Le parole di Minniti arrivano dopo che, il 20 febbraio, Massimo Ursino, dirigente provinciale di Forza Nuova a Palermo, è stato picchiato da un gruppo di persone a pochi passi dalla sede del movimento di estrema destra. Per l’episodio, due persone di 25 e 27 anni sono state fermate dalle forze dell’ordine ed altre quattro sono state denunciate. Il 21 febbraio, invece, un attivista della lista di sinistra Potere al Popolo, 37 anni, ha raccontato agli investigatori di essere stato aggredito da alcune persone nella periferia di Perugia mentre attaccava manifesti elettorali. Colpito alla testa anche un altro uomo che era con lui. Sull’episodio sta indagando la Digos. Sempre il 21 febbraio, infine, è stata imbrattata con una scritta contro le forze dell’ordine la lapide in via Stresa a Roma che ricorda Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978.
Grasso: “Condanno la violenza, da qualsiasi parte possa provenire”
Sulle recenti aggressioni si è pronunciato anche il presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, che ha detto: "Condanno la violenza, da qualsiasi parte possa provenire. Va condannata e va fermata cercando di reprimere sul nascere qualsiasi manifestazione di violenza collegata con la ideologia politica".