"Esponenti della minoranza interna hanno ufficializzato l'uscita dal partito". In una conferenza stampa è stata criticata la "candidatura imposta dall'alto" di Gianclaudio Bressa e Maria Elena Boschi. LO SPECIALE
No alle candidature "dall'alto" di Maria Elena Boschi e Gianclaudio Bressa. A meno di due settimane dall’election day del 4 marzo (LO SPECIALE), il Partito democratico altoatesino si spacca: 14 esponenti, espressione della minoranza che fa riferimento al presidente del consiglio provinciale Roberto Bizzo, hanno annunciato la loro uscita dal partito. Tra i dissidenti l'assessore bolzanina Monica Franch, l'assessore del comune di Ora Luigi Tava, l'attuale consigliere comunale a Bolzano Mauro Randi, e Miriam Canestrini, membro della segreteria provinciale. Motivo della rottura, la presenza dei due esponenti Pd nel collegio Bolzano-Bassa Atesina.
Il nodo candidature
"Lascio il partito - ha spiegato Randi - per coerenza. Nonostante l'impegno del segretario provinciale Alessandro Huber, ci siamo trovati due candidature paracadutate. È una questione di metodo. Sono venuti meno i principi del confronto e del cambiamento per i quali all'epoca ho aderito al Pd". La minoranza ormai ex Pd ha contestato, inoltre, l'esclusione della deputata uscente Luisa Gnecchi dalle recenti decisioni.