Il fondatore del Movimento lancia la nuova veste grafica del suo sito: "Il punto di riferimento sarà il blog delle Stelle". Il candidato premier dei pentastellati: "Nessun parricidio". E sulle alleanze spiega: "Prima delle elezioni non ne facciamo"
Il blog di Beppe Grillo si è ufficialmente separato dal M5S. Da martedì 23 gennaio, infatti, all'indirizzo del blog del fondatore del movimento c'è un sito totalmente diverso con una testata in rosso dove campeggia la scritta "il blog di Beppe Grillo". "C'è un futuro e voglio andarvelo a far vedere", è la frase di Grillo che apre il blog con un lungo intervento dell'ex comico. Il riferimento del M5S da oggi sarà quindi "ilblogdelleStelle" che, al momento, mantiene la stessa impaginazione del vecchio blog di Grillo. "Il M5S va avanti senza parricidio", ha commentato Luigi Di Maio, leader del Movimento.
"Inizia straordinaria avventura"
"Inizia adesso un'avventura straordinaria di liberazione, di mente, di fantasia, di utopie, di sogni, di visioni. Io andrò in cerca di folli, di artisti, mi piace avere dei punti di vista, ma di idee, perché io sono stufo delle opinioni, sono stufo delle opinioni", scrive Grillo nel lungo intervento con cui dà inizio al suo nuovo blog. Ognuno ha diritto alla propria opinione, ma ha diritto ai fatti. Io voglio sognare, voglio avere qualcosa che mi spinga sempre in avanti. E con voi voglio farlo tornando al blog come era, nel senso che facciamo interviste, Mohamed Yonus, Stiglitz, Fo, c'erano premi Nobel che ci scrivevano e adesso abbiamo un sacco di interviste, se vedete qui in basso ci sono le interviste di persone che lavorano nei robot, di qua ci sono persone nel hyper-loop, nell'alta velocità, smart city", scrive Grillo.
Di Maio: nessun parricidio
Più tardi è intervenuto anche Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento. "Il M5s lo ha iniziato lui ma ora va avanti sulle sue gambe e sempre più forte, questo senza parricidio e senza rinnegare il passato", ha detto a Porta a Porta. Sulle prossime elezioni ha aggiunto: "Alleanze? Prima delle elezioni non ne facciamo. Potrebbe essere anche la strada più facile. Se chiamassi Berlusconi e gli dicessi 'alleiamoci' smetterebbe sicuramente di parlare di noi come se fossimo una setta". E sul futuro: "Io non parlo né di governi tecnici né di governi del presidente: la sera delle elezioni faremo un appello avendo un programma definito in 20 punti e una squadra di governo che avremo già presentato e che sarà composto da persone che sono patrimonio del Paese".