In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Mafia, blitz contro i clan Cintorino e Brunetto: 24 arresti

Sicilia

Agli indagati, in tutto 37, sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di armi

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Trentasette indagati, 24 persone arrestate e tre attività commerciali sequestrate a Calatabiano e Giardini Naxos. È il bilancio di un'operazione antimafia della Guardia di finanza di Catania tra la Sicilia e Calabria nei confronti dei clan Cintorino e Brunetto, articolazioni territoriali, rispettivamente, dei clan Cappello e Santapaola-Ercolano. Nei confronti degli arrestati il Gip ipotizza i reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di armi.

L'inchiesta

L'indagine, coordinata Procura di Catania e condotta da unità specializzate del Gico del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania, ha fatto emergere anche contatti tra i due clan, seppure collegati a 'famiglie' rivali, per la spartizione degli affari mafiosi e la risoluzione di controversie o problematiche nelle zone di comune interesse, come quelle di Giardini Naxos e Taormina, nel Messinese. L'inchiesta tratta anche sei estorsioni che sarebbero state consumate con modalità mafiose ad attività commerciali attive nei settori della vendita di alimenti e bevande, della balneazione e edile. Il modus operandi, ricostruisce la Procura, seguiva uno schema ricorrente con minacce nei confronti delle vittime che trovavano bottiglie incendiare davanti alla sede dell'attività economica accompagnate da messaggi come "cercati un amico", "aspettiamo la risposta", "la prossima volta bruciamo il locale facci trovare la risposta nei pressi dei pini". Di norma, le richieste di "pizzo" ammontavano a circa 3.000-4.000 euro all'anno, da pagare rateizzate: in tranche trimestrali o semestrali. Scoperta un'estorsione i cui proventi erano divisi tra i due clan e un'altra che andava avanti da oltre 20 anni. I clan gestivano anche il traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marijuana. Durante le indagini la Guardia di finanza ha sequestrato oltre mezzo chilo di cocaina, occultata a bordo di una Fiat 600, a Fiumefreddo di Sicilia.

Una foto segnaletica, senza data, del boss mafioso Filippo Graviano. 
ANSA / FRANCO LANNINO

approfondimento

Mafia, la Cassazione: niente permessi premio a Filippo Graviano