A disposizione c'è un arco temporale ristretto: la finestra elettorale va dal 15 settembre al 15 ottobre, come deliberato dalle Camere
Si tratta sulla data del voto dei 1304 comuni italiani, tra cui Milano, chiamati a rinnovare i vertici amministrativi in autunno. La scelta potrebbe cadere sull'ultima domenica di settembre, il 26, o in alternativa sulla prima di ottobre, il 3. Anche su questo la maggioranza è però già divisa: il Pd spinge per anticipare le urne mettendo al riparo le elezioni dal rischio Covid mentre il leader della Lega Matteo Salvini ha messo a verbale di puntare tutto sul 10 ottobre. L'ultima parola ufficialmente spetta al ministro dell'Interno Lamorgese che prima porterà la proposta in Consiglio dei ministri. A disposizione c'è un arco temporale ristretto: la finestra elettorale va dal 15 settembre al 15 ottobre, come deliberato dalle Camere. C'è poi da fare i conti con i ballottaggi, che rischiano di essere fissati a fine ottobre. "Andare ad un ballottaggio il 25 ottobre è una decisione sbagliata", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, augurandosi che vengano anticipate le elezioni comunali a settembre vista la crescita della variante Delta. "Anche per questo io come tanti altri stiamo chiedendo di anticipare le elezioni". "A quelli che mi dicono che lo faccio perché ho paura del risultato elettorale, dico che io ho paura del Covid non del risultato elettorale", ha concluso. Ad orientare le scelte non è escluso che possa arrivare il parere del Comitato tecnico scientifico.
Bernardo: "Sono candidato forte perché arrivo da città"
"Se Giuseppe Sala fosse stato un buon sindaco certamente non mi sarei candidato": Luca Bernardo, primario di Pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli e principale avversario di Sala, ha spiegato così, a 24 Mattino su Radio 24, la sua decisione di correre per il centrodestra a Milano. E ha rivendicato il suo ruolo di candidato civico, non come una debolezza - di fronte a una coalizione con partiti forti come Lega e FdI - ma come un valore aggiunto. "Credo che la cosa bella e importante sia stata la proposizione da parte della città, del sociale" e "che la sintesi dei partiti abbia reso questa coalizione molto forte su un candidato che arriva dalla città" ha aggiunto. "La periferia è uno dei miei punti fondanti", ha sottolineato Berardo, che ha cominciato le sue iniziative pubbliche come candidato sindaco con un appuntamento al Parco delle cave. Fra le cose da fare ha elencato anche "supportare chi è rimasto senza lavoro e senza casa" perché "il lavoro dà dignità ed economia a se stessi, alla famiglia, alla città". Bisogna "parlare con i ristoratori, gli esercenti, i residenti. Non si può immaginare ad esempio che si ridisegni una pista ciclabile o a momenti di incontro se non parliamo con loro per primi. L'ascolto - conclude - è fondante la campagna di Bernardo".
Mauro Festa per il Partito Gay
In corsa anche Mauro Festa, candidato sindaco per Milano del Partito Gay per i diritti LGBT+ Solidale, Ambientalista, Liberale. Festa recentemente ha proposto che "il parco attualmente dedicato a Indro Montanelli in Porta Venezia venga intitolato a un'icona d'inclusività, rispetto e libertà conosciuta in tutto il mondo: Raffaella Carrà".
Gianluigi Paragone: "Sarò l'outsider"
Gianluigi Paragone, ex parlamentare del Movimento 5 stelle e leader di Italexit, ha presentato ufficialmente la candidatura a sindaco di Milano nel corso di una conferenza stampa. Con lui anche l'ex assessore regionale lombardo della Lega, Massimo Zanello, che ha lasciato il partito per aderire a Italexit e che sarà capolista, e Francesca Gentile, giurista che è stata una delle firmatarie del ricorso al Tar contro la Regione Lombardia per la riapertura delle scuole in zona arancione. "Noi saremo l'outsider, saremo la sorpresa - ha spiegato Paragone -. Milano ha bisogno di un progetto politico diverso da quello di Sala. Milano è internazionale ed europea e dicono che la nostra proposta è fuori tempo e fuori fuoco, oggi però il mondo bancario è entrato in possesso ed è padrone di Milano. Le periferie sono luoghi dove avvengono i maggiori tagli, si tolgono strutture sanitarie, le case sono un optional e i servizi arrivano quando arrivano". Paragone ha spiegato che "noi rappresentiamo la scelta politica in cui toglieremo la Golden share alla finanza e alle multinazionali, sarà una campagna elettorale fortemente politica ed ideologica in cui punteremo l'indice contro quelli che per noi sono i colpevoli. La nostra proposta è fortemente ideologica".
Gabriele Mariani (Milano in Comune) e Bianca Tedone (Potere al Popolo)
Gabriele Mariani si presenterà con le liste Milano in Comune e Civica Ambientalista. In corsa anche Bianca Tedone per Potere al Popolo. Manca ancora invece un candidato per il M5s.