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Milano, domani le Sardine protestano contro il congresso della Lega

Lombardia
Le sardine in piazza Duomo

L'appuntamento è via Martinazzoli, a poche centinaia di metri dall'Hotel Da Vinci dove si riuniranno i 500 delegati leghisti “per modificare il nome del partito e lo statuto rendendo più difficile la restituzione dei 49 milioni”, si legge in una nota del movimento 

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Le Sardine di Milano organizzano un flash mob per domani mattina, in contemporanea con il congresso della Lega. L'appuntamento è all'ingresso del Parco Nord di via Martinazzoli, a poche centinaia di metri dall'Hotel Da Vinci dove si riuniranno i circa 500 delegati leghisti. (CHI SONO LE SARDINE - IL LORO PROGRAMMA)

La protesta delle Sardine

"Sabato mattina - si legge sulla pagina Facebook delle Sardine - la Lega si riunirà a Milano in un congresso nazionale straordinario, per modificare nuovamente il nome del partito e lo statuto. La Cassazione si è pronunciata in merito al processo relativo ai rimborsi elettorali del partito ed ha confermato la confisca dei 49 milioni sottratti allo Stato. Questo cambio di nome e statuto renderà molto più difficoltosa la restituzione di quanto indebitamente incassato che rimarrà a carico della 'bad company' Lega Nord che continuerà comunque ad esistere. Noi non siamo d'accordo ed organizzeremo un flash mob in contemporanea con il congresso leghista per contestare questa loro modalità scorretta di procedere nei confronti del nostro Paese".

Il flash mob di domani

Le Sardine milanesi invitano "pertanto a partecipare alla mobilitazione portando con voi la vostra sardina colorata per ricordare agli abitanti di Milano e dell'Italia che fermamente dissentiamo. Contrastiamo il concetto di 'sovranismo' e comunque sottolineiamo che un partito dichiaratamente 'sovranista' dovrebbe comportarsi esattamente all'opposto, rispettando lo Stato e i suoi abitanti". Durante il flash mob, "sarà anche lanciata una campagna di raccolta di sacchi a pelo e coperte, cappelli, guanti, indumenti termici intimi (maglie e mutandoni) per i tanti che conseguentemente ai decreti sicurezza, voluti proprio dalla Lega, ora sono costretti a vivere in mezzo alla strada".