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Omicidio Yara, difesa Bossetti: "Il Dna c’è. Ora superperizia"

Lombardia
Massimo Bossetti (ANSA)

I legali intendono fare denuncia per frode processuale in vista di una richiesta di revisione del procedimento in seguito a un'intervista apparsa su Oggi a un ex consulente del pm di Bergamo, nella quale si afferma che il Dna di Ignoto 1 si trova al San Raffaele

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La difesa di Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo in via definitiva per l'omicidio di Yara Gambirasio (LE TAPPE), farà denuncia per frode processuale in vista di una richiesta di revisione del procedimento in seguito a un'intervista a un ex consulente della Procura di Bergamo, apparsa sul settimanale Oggi, dove si sostiene che "il Dna di Ignoto 1 - quello che coincide con Bossetti - è sempre stato al San Raffaele. L'abbiamo conservato".
"Grazie al settimanale scopriamo che il materiale genetico c'è sempre stato e c'è ancora. La superperizia si può e si deve fare", afferma l'avvocato Claudio Salvagni.

Consulente famiglia: esistenza estratti già nota

"Il fatto che ci fossero estratti custoditi dal genetista Casari non è una novità. Lui stesso l'aveva confermato nel processo di primo grado", spiega Giorgio Portera, consulente della famiglia di Yara Gambirasio il quale sottolinea che "queste porzioni sono intorno alla traccia 31 G20 che ha dato la compatibilità piu' forte con Bossetti, che è esaurita". "E' giusto distinguere quindi, quando si dice che non c'è materiale. Lo stesso Casari analizzò questo tracce con i metodi più avanzati e io stesso riscontrai non potessero dare contributi in più rispetto a quelli già noti".