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Il Dracula di Tod Browning rivive nel fumetto di Tynion e Simmonds

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Gabriele Lippi

Arriva in Italia il primo volume della linea Unversal Monsters di Skybound, adattamento a fumetti del film del 1931 con Bela Lugosi. Con molto più sangue e l'incredibile arte di Martin Simmonds

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Rinnovare un classico senza mutarne la struttura e conservandone lo spirito non è semplice. La storia del cinema è piena di remake mediocri, se non addirittura brutti. E allora, forse, meglio cambiare mezzo, sperimentare nuovi linguaggi per raccontare la stessa storia, anche se di per sé è una delle più adattate di sempre su tutti i media possibili. Dracula di James Tynion e Martin Simmonds (la coppia al timone della bellissima serie Image The Department of Truth) è uscito in Italia l’11 ottobre, pubblicato da Saldapress (cartonato, 120 pagine a colori, 21 euro) ed è certamente un must have per gli appassionati del personaggio creato da Bram Stoker.

Una tavola tratta da Dracula di James Tynion e Martin Simmonds

Dalla pellicola alla carta

Il punto di partenza, però, non è il più celebre tra i romanzi gotici ma uno dei suoi primi adattamenti cinematografici, il primo a portare lo stesso titolo, diretto da Tod Browning nel 1931, con l’iconico Bela Lugosi nel ruolo del Conte vampiro venuto dalla Transilvania. La sceneggiatura di Tynion è, per esigenze editoriali (il titolo è il primo pubblicato della linea Universal Monsters di Skybound, che adatterà i film della Universal) piuttosto fedele a quella del film.

Una tavola tratta da Dracula di James Tynion e Martin Simmonds

Licenze poetiche

Pur costretto a rinunciare a quella visione autoriale che lo ha portato negli ultimi anni a essere forse il più apprezzato autore di fumetti horror in Occidente, Tynion taglia tutta la prima parte, quella del viaggio di Renfield in Transilvania, racconta il viaggio verso Londra a bordo della Vesta lasciandolo sullo sfondo di un dialogo tra Mina e Lucy, e si prende diverse altre licenze. Dracula, per esempio, nel suo fumetto non parla mai, non ha battute, incombe come una presenza misteriosa e minacciosa, eterea. Non ha il volto definito e lo sguardo deciso di Bela Lugosi, si aggira per le strade di Londra avvolto nel suo mantello o sotto forma di lupo o pipistrello, è molto meno terreno e corporeo. La sua controparte umana, quanto meno nell’aspetto, viene praticamente annullata e questo rende ancora più inquietante e spaventoso il personaggio. Ancora più centrale rispetto al film è poi il ruolo di Renfield, servo di Dracula da lui assoggettato, che fa da filo conduttore, voce narrante, motore degli eventi che porteranno prima Lucy e poi Mina tra le grinfie del vampiro.

Una tavola tratta da Dracula di James Tynion e Martin Simmonds

L'incredibile arte di Simmonds

La vera forza di questo adattamento, però, sta nella visione che Simmonds dà dei personaggi e delle atmosfere, nel comparto artistico e visivo che mostra le eccezionali doti pittoriche di un artista straordinario. Simmonds gioca con molteplici tecniche mischiandole, dal colore acrilico all’uso del collage per i testi sugli sfondi e dettagli come i pizzi dei vestiti delle protagoniste. Uno sfoggio di abilità che rimane sempre ben lontano da manierismi fini a sé stessi, perché ogni soluzione tecnica rimane fedelmente asservita alle esigenze della narrazione. I due personaggi più importanti sono ritratti quasi per sottrazione, e se Dracula rimane quasi sempre nell’ombra, il volto di Renfield appare inondato dalla luce innaturale della follia, così sovraesposto da renderne appena accennati i lineamenti con un effetto quasi espressionista.

Una tavola tratta da Dracula di James Tynion e Martin Simmonds

Un'esplosione di rosso

La palette, dominata da toni di grigio e tinte seppia in ossequio al bianco e nero della pellicola da cui trae origine il fumetto, esplode in rossi accesi nelle scene in cui Dracula e il suo potere fanno la loro apparizione. Naturalmente Simmonds utilizza il rosso anche per le scene più sanguinolente, succosa aggiunta al film di Browning che si limitava a suggerire i morsi del vampiro senza mostrarli mai, così come la sua ben nota fine per mano del Dottor Van Helsing. Se quello di George Bess rimane forse a oggi il miglior adattamento a fumetti del romanzo di Bram Stoker e quello di Mike Mignola una affascinante trasposizione del film di Francis Ford Coppola, Tynion e Simmonds possono iscriversi a pieno diretto al club dei grandi autori capaci di portare Dracula su un fumetto in modo straordinariamente efficace e persino innovativo.

James Tynion e Martin Simmonds, Dracula, Saldapress, cartonato, 120 pagine, colori, 21 euro

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