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Coronavirus, tributaristi: rivedere calendario scadenze fiscali

Lavoro

Bottoni (Ancot): “In un quadro estremamente complesso caratterizzato da una mole considerevole di scadenze, gli studi dei consulenti tributari sono impegnati a gestire una serie di attività straordinarie”

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Giugno si presenta particolarmente complesso per i consulenti tributari, sia per le scadenze che caratterizzano questo periodo e sia per gli adempimenti rinviati per l'emergenza Coronavirus. Il 30 giugno è prevista la prima scadenza per il pagamento di imposte derivanti dal modello redditi 2020, il versamento del diritto annuale della camera di commercio. Lo stesso giorno scadono anche i termini precedenti, soggetti alla proroga decisa per il coronavirus e quindi: l'invio della dichiarazione IVA 2020, l'invio della Lipe relativa al primo trimestre 2020, i modelli Intrastat in scadenza a marzo aprile e maggio 2020, l'esterometro e i modelli Eas. Oltre alla scadenza dell'Imu prevista per il 16 giugno, la predisposizione dei bilanci a seguito della proroga, le ritenute alla fonte, i modelli per il pagamento dei contributi, il modello Intrastat.

Bottoni (Ancot), ‘quadro estremamente complesso’

''È nostra intenzione evidenziare che, in un quadro estremamente complesso caratterizzato da una mole considerevole di scadenze - ha detto il presidente dell'Ancot Associazione Nazionale Consulenti Tributari Celestino Bottoni -gli studi dei consulenti tributari sono impegnati ormai da diversi giorni, dopo la riapertura di tutte le aziende, a gestire una serie di attività straordinarie che permettono alle famiglie, alle imprese e ai professionisti di avere la documentazione necessaria per ottenere il sostegno al reddito e la liquidità prevista dai decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio predisposti in questi mesi dal Governo. A completare il quadro c'è poi la situazione legata alla sempre più limitata liquidità da parte delle aziende e dei professionisti. Se le entrate tributarie e contributive, secondo le rilevazioni del Mef, nei primi tre mesi del 2020 mostrano nel complesso una crescita di 5.668 milioni di euro, pari al +3,6 per cento, le conseguenze del lockdown hanno aperto scenari molto diversi. Basti pensare che tra le imposte indirette, nel documento del Ministero delle Finanze si evince che il gettito registra una flessione, a seguito dell'impatto sulle entrate tributarie delle misure adottate dal Governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria e le entrate IVA ammontano a 24.573 milioni di euro pari a -1.146 milioni di euro in valori assoluti e pari a -4,5%'', dice Bottoni.

Ancot, razionalizzare agenda fiscale

L'Ancot ''richiede pertanto una razionalizzazione dell'agenda fiscale con una proroga delle dichiarazioni dei redditi e dei relativi versamenti, in modo da non avere un collo di bottiglia che creerebbe solo dei problemi anche dal punto di vista finanziario, per le tante imprese che stanno tentando di ripartire dopo il lockdown. Allo stesso tempo, chi non ha avuto cali di fatturato, reddito, è giusto che rispetti le scadenze già in essere''. Queste richieste dell'Associazione Nazionale Consulenti Tributari sono dettate da due importanti fattori: “Da una parte garantire carichi di lavoro adeguati per gli studi professionali che devono far fronte alle vari incombenze e nel contempo tener conto delle esigenze dei contribuenti”.