Bonus edilizi, cessione del credito entro il 4 aprile: per quali spese e come fare
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Restano pochi giorni per comunicare per via telematica la cessione all’Agenzia delle Entrate e l’impresa rischia di essere ardua. Tra banche, Poste e piattaforma sibonus: tutto quello che c’è da sapere
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- Il 4 aprile scade il termine per comunicare per via telematica la cessione del credito all’Agenzia delle Entrate per i bonus edilizi. Per chi non si è già mosso le possibilità di riuscire in questi pochi giorni nell’operazione sono poche e a prezzi non molto convenienti
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- Le grandi banche non ritirano crediti tranne che a una clientela selezionata, le Poste effettuano solo operazioni di piccolo cabotaggio e sulle piattaforme private i corrispettivi riconosciuti stanno scendendo. Un credito di 110 euro, derivante da 100 euro spese per operazioni coperte dal Superbonus 110, viene oggi compensato sulla piattaforma sibonus (ordine commercialisti e Unioncamere) per 88,11 euro
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- Si ricorda che la cessione del credito è un accordo contrattuale attraverso il quale si trasferisce il diritto di credito di un soggetto (definito cedente) ad un acquirente terzo (il cessionario) che lo acquista ad un determinato prezzo, per poi procedere alla riscossione nei confronti del debitore (il ceduto)
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- La cessione del credito per il Superbonus è possibile solo per i condomini che abbiano redatto delibera assembleare e Cilas prima del 17 febbraio 2023. Stesso termine per ecobonus e bonus ristrutturazione per i quali però non c’è la Cilas, ma la Cila ordinaria (se prevista) oppure ogni altro documento atto a documentare la data di inizio lavori
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- Il termine del 4 aprile è collegato “alle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2023, nonché” alle rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020, 2021 e 2022. Tutti i lavori partiti con l'inaugurazione dell’Ecobonus, una misura che ha movimentato finora 150 miliardi di euro
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- Chi non riesce a cedere entro il 4 aprile può chiedere l’agevolazione nella dichiarazione dei redditi. Se l’agevolazione diretta non è conveniente, si può aspettare l’ultimo giorno utile per inviare la dichiarazione dei redditi sperando che il governo consenta di spalmare la detrazione in dieci anni invece che in quattro o che riapra i termini per l’invio della dichiarazione telematica e che si riescano a cedere i crediti nel frattempo
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- È stata prorogata anche la comunicazione che gli amministratori di condominio devono inviare all’Agenzia sulle spese di ristrutturazioni sulle parti comuni. Anche questo termine viene fissato al 4 aprile. Nel documento da inviare c'è l’esonero dall’invio della comunicazione dei dati nel caso in cui tutti i condomini abbiano optato per la cessione o lo sconto in fattura integrali. Senza, quindi, più l’obbligo di duplicare una comunicazione su dati già in possesso delle Entrate
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- Dal 1° gennaio di quest’anno lo sconto in fattura e la cessione del credito per il bonus barriere architettoniche sono possibili solo per le opere sulle parti comuni mentre nelle singole unità immobiliari bisogna che nel nucleo familiare che abita la casa vi sia una persona riconosciuta invalida a termini di legge o che il reddito familiare equivalente non superi i 15mila euro/anno
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- La legge di Bilancio 2025 dovrebbe comunque reintrodurre in qualche modo le agevolazioni. L’idea principale sarebbe di legare i bonus al reddito ma fattivamente si scontra con il fatto che in condominio non si riuscirebbe a fare i lavori. La direttiva case Green ha invece eliminatol’agevolazione sulle caldaie a gas