Bonus benzina, a chi spetta il contributo fino a 200 euro sui rifornimenti di carburante
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Come previsto dal Decreto Aiuti, il datore di lavoro può riconoscere ai dipendenti il voucher “una tantum” destinato all'acquisto di benzina o gasolio tramite una tassazione agevolata. Dalla misura restano escluse le amministrazioni pubbliche
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- Tra le agevolazioni attive nel 2024 il bonus benzina ha l’obiettivo di alleggerire il costo dei rifornimenti di carburante. Ecco chi può richiederlo
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- Il Decreto Aiuti ha fissato a 200 euro il valore massimo del buono che può essere erogato “una tantum”, senza cioè contare su una ripetizione nei mesi successivi
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- La misura punta a favorire gli spostamenti in auto dei lavoratori che percepiscono un reddito annuo lordo inferiore ai 35mila euro e sono più penalizzati dagli aumenti alla pompa di benzina. Secondo uno studio di Assutenti del febbraio scorso, il prezzo del rifornimento, in modalità servito, ha già sfondato il tetto dei 2,5 euro al litro in alcuni distributori italiani
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- A poter beneficiare del bonus benzina sono tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, inclusi coloro che operano in studi professionali ed enti del Terzo Settore. Il voucher si estende anche ai lavoratori da remoto, con contratti da apprendistato e ai soci di cooperative di produzione e lavoro
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- Come previsto dal D.Lgs. n. 165/2001 sono esclusi dall’erogazione del buono i lavoratori dipendenti di amministrazioni pubbliche
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- Il bonus benzina da 200 euro rientra nell’agevolazione fiscale dei fringe benefit, con il voucher che beneficia di una tassazione bassa o pressoché nulla. Il benefit taglia fuori invece la copertura degli oneri contributivi previdenziali, che vanno quindi versati
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- L’ultima Legge di bilancio ha fissato per quest’anno le nuove soglie di fringe benefit a 2mila euro per i dipendenti con figli e a mille euro per tutti gli altri
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- Una volta riconosciuto al dipendente, il voucher dovrebbe arrivare direttamente nella busta paga del mese successivo