Btp Valore 2024, confronto con altri titoli di Stato a 6 anni: il rendimento
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Il bond, il cui collocamento è iniziato il 26 febbraio, offre una cedola del 3,25% nei primi 3 anni e del 4% nei restanti 3, con un premio dello 0,7% per chi lo tiene a scadenza che porta il rendimento medio annuo al 3,74%. Ecco tutto quello che c’è da sapere e il confronto con gli altri titoli a 6 anni, per capire quale sia la convenienza
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- Il collocamento del Btp Valore, il titolo di Stato destinato ai piccoli risparmiatori, ha aperto il 26 febbraio. Il bond, che ha durata di 6 anni, offre una cedola del 3,25% nei primi 3 anni e del 4% nei restanti 3, con un premio dello 0,7% per chi lo tiene a scadenza che porta il rendimento medio annuo al 3,74%. Il collocamento proseguirà fino alle 13 di venerdì, salvo chiusura anticipata. Ecco tutto quello che c’è da sapere e il confronto con gli altri titoli a 6 anni, per capire quale sia la convenienza
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- Anche per questa emissione del BTp Valore ai risparmiatori verranno pagate le cedole ogni tre mesi, calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (sulla base cioè del cosiddetto meccanismo step-up di 3+3 anni)
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- La novità è il premio fedeltà che sale allo 0,7% ed è riservato solo a chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza
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- Mario Allegra, responsabile investimenti Alfa Scf, intervistato da Il Sole 24 Ore spiega: "La convenienza assoluta di questo nuovo Btp è poco rilevante perché, a parte il premio fedeltà, è allineato alla curva del debito italiano. La convenienza relativa può dipendere da diversi fattori che sono legatI alle aspettative su inflazione, alla fiscalità oltre alla crescita economica generale”. Questo perché tra 6 anni scadono anche altri Btp che possono essere messi in concorrenza con l’attuale emissione
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- Il Sole 24 Ore analizza poi quali potrebbero essere le alternative. “Il BTp aprile 2030 - spiega ancora Allegra - con cedola 1,35% e rendimento del 3,55% non ha premio a scadenza ma quota 88 quindi ho la possibilità eventualmente si compensare una parte dei rendimenti in caso di minusvalenze a scadenza. Il suo rendimento netto quindi in caso di credito fiscale, a parità di scadenza, sarebbe superiore al BTp Valore in collocamento”
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- Poi ci sono gli indicizzati: il BTpi legato all’inflazione europea, cedola reale dello 0,4%, rendimento reale del 1,74%, scadenza 15 maggio 2030. Per l’esperto “è migliore quindi del nuovo BTp Valore (senza premio) in caso di inflazione media europea annuale superiore al 1,90% (inflazione implicita). Il problema di questo titolo è che a parità di nominale è piuttosto caro perché incorpora il rateo di inflazione maturato dall’emissione a oggi”
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- C’è anche da considerare il BTp Italia: cedola reale 1,6% scadenza fine giugno 2030, rendimento reale circa 2,51%. “In questo caso l’inflazione implicita è molto più bassa, circa 1,15%, perché l’inflazione italiana può essere più bassa della media europea, come accaduto nel 2023. Questo titolo ha il vantaggio di non pagare in questo momento una rateo di inflazione e quindi si compra “tel quel” poco sopra 95”, spiega
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- Ma Il Sole 24 Ore sottolinea come la scelta più indicata su quella scadenza potrebbe essere quella di avere una combinazione di titoli a confronto “il cui peso relativo dipende dalle caratteristiche specifiche di ciascun investitore”