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Granchio blu, al via le domande per ricevere i contributi a fondo perduto: cosa sapere

Economia

Il sussidio potrà essere richiesto dal 16 febbraio fino al 22 marzo e sarà valido per le spese sostenute nel 2023. L'obiettivo è "fronteggiare le fluttuazioni di abbondanza del granchio blu e avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti"

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Dieci milioni di euro è la somma stanziata dallo Stato per i Consorzi, le imprese di pesca e dell’acquacoltura, che, a partire da oggi, 16 febbraio, fino al 22 marzo potranno inviare le domande per ottenere i contributi a fondo perduto. Si tratta di una misura implementata per "per fronteggiare le fluttuazioni di abbondanza del granchio blu e avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti". L’apertura delle domande arriva dopo il recente intervento di Luca Zaia, che si è rivolto al governo parlando di un’emergenza che perdura da tempo. Il presidente della Regione Veneto ha chiesto di deliberare lo stato di calamità, a causa delle produzioni azzerate. I contributi sono validi per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2023 e sono pari all’80% dei costi relativi a semina e ripopolamento e al 100% delle spese per la protezione degli allevamenti. 

“Granchio blu grande risorsa”

Il fondo è stato istituito dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e si aggiunge ad altri provvedimenti del Masaf, come ha ricordato il ministro Francesco Lollobrigida: “Oltre allo stanziamento da 2,9 milioni di euro previsto ad agosto scorso, è stato istituito un Fondo ad hoc da 500mila euro l’anno, per rimborsare una parte degli oneri previdenziali versati dalle imprese dell’acquacoltura. Senza dimenticare che siamo intervenuti anche per estendere l’applicazione del Fondo di solidarietà nazionale, previsto dal decreto legislativo 102 del 2004”. Ha aggiunto: “Già in queste ore gli uffici del dicastero stanno lavorando per dare attuazione a quanto previsto dalla novità legislativa e per riconoscere al settore ulteriori interventi compensativi, permettendo alle imprese di accedere a finanziamenti agevolati e ottenere aiuti concreti. Auspico che le azioni messe in atto dal governo possano trasformare un’emergenza in un’opportunità, perché il granchio blu può essere una grande risorsa sia per le sue proprietà nutrizionali, in particolare la forte presenza di vitamina B12, sia per i potenziali mercati di sbocco, anche internazionali che si possono raggiungere. Con l’inserimento nell’elenco delle denominazioni delle specie ittiche di interesse commerciale del granchio blu si è dato avvio alla valorizzazione del prodotto che dovrà essere poi sviluppata attraverso una strategia mirata alla realizzazione di una vera e propria filiera di consumo”.

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