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Davos 2024, Zelensky al World Economic Forum: "Putin incarna la guerra e non cambierà"

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Si è conclusa la prima giornata di lavori della 54esima edizione dell’incontro. Tanti i temi: dal clima alle guerre in corso. Diversi gli interventi: dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen al leader ucraino Volodymyr Zelensky, dal premier cinese Li Qiang all’ex segretario di Stato Usa John Kerry e all’attuale Antony Blinken, fino al premier giordano Bisher Hani Al Khasawneh. In chiusura una cena dei leader sui temi LGBTQI+

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Il World Economic Forum di Davos è entrato nel vivo. Dopo la giornata di ieri dedicata all’accoglienza degli ospiti, si è conclusa la prima giornata di lavori dell’edizione numero 54. Diversi i temi - dalla crisi climatica (che secondo un report potrebbe causare oltre 14 milioni di morti entro il 2050) alle guerre in corso - e tanti gli interventi: dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al leader ucraino Volodymyr Zelensky, dal premier cinese Li Qiang all’ex segretario di Stato Usa John Kerry e all’attuale Antony Blinken, fino al premier giordano Bisher Hani Al Khasawneh. In serata una cena dei leader sui temi LGBTQI+. Nel suo discorso, von der Leyen ha assicurato che l’Ue “può guidare la risposta globale alle sfide”, ha annunciato che l’Unione investirà sull’intelligenza artificiale e ha ribadito: “L'Ucraina può vincere questa guerra, ha bisogno di finanziamenti”. Poi l'intervento di Zelensky secondo cui Putin incarna la guerra, è lui la sola ragione perché certe guerre e conflitti persistono e tutti i tentativi di riportare la pace sono falliti, e lui non cambierà". "Dobbiamo ottenere una superiorità aerea per l'Ucraina come abbiamo ottenuto quella nel Mar Nero", ha aggiunto il presidente ucraino, sottolienando che la pace si potrà avvicinare solo "assicurando che le sanzioni funzionino al 100%". Gli Usa "sono impegnati per la de-escalation in Medio Oriente", ha assicurato il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan.

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Davos 2024, gli ospiti della seconda giornata

Domani, 17 gennaio, interverrano al World Economic Forum, tra gli altri, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, il premier olandese Mark Rutte e quello spagnolo Pedro Sanchez, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e il neoeletto presidente dell'Argentina, Javier Milei. IL PROGRAMMA COMPLETO

Usa-Cina, Sullivan: "Bene la ripresa delle comunicazioni militari"

"Gli Stati Uniti competono con la Cina in molteplici dimensioni ma non vogliamo uno scontro o un conflitto, vogliamo gestire la competizione in modo responsabile intensificare la diplomazia per ridurre il rischio di errori di valutazione", ha detto Jake Sullivan, intervenendo a Davos, sottolineando come l'incontro dello scorso novembre in California tra Joe Biden e Xi Jinping abbia avuto degli effetti positivi sul fronte della lotta alla droga, con Pechino che ha fatto "passi affermativi" per bloccare il flusso degli agenti chimici usati per produrre il fentanyl.
Ma il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca ha sottolineato soprattutto l'importanza della decisione "di riprendere le comunicazioni militari e abbiamo già fatti passi in questa direzione con i due capi di Stato Maggiore che si sono parlati dalla prima volta in molto tempo: e questo è un bene per le nostre relazioni e per la stabilità regionale e globale, riduce i rischi di non voluti conflitti".

Zelensky a Davos: "Occidente faccia di più, Putin predatore". VIDEO

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Il taglio dei tassi nei corridoi di Davos

Parlare di un taglio dei tassi non è più un tabù nemmeno tra i banchieri centrali che si aggirano al World economic forum di Davos, inseguiti dalle domande sulle prossime mosse della Bce. Il governatore della banca centrale francese Francois Villeroy de Galhau, ad esempio, assicura che i tassi hanno raggiunto il picco. "Non dovrebbero essere" più alti del livello attuale, e "la prossima mossa sarà un taglio, probabilmente quest'anno", ha detto parlando in un panel dedicato ai tassi d'interesse. Ma il mantra resta la prudenza: "È troppo presto per dichiarare vittoria, il lavoro non è terminato anche se la nostra manovra di stretta ha avuto più successo di quanto avevamo previsto un anno fa qui a Davos", ha spiegato. Anche il governatore della Banca centrale portoghese, Mario Centeno, vede l'inizio di una nuova era, convinto che la Bce non dovrebbe tirare troppo la corda mettendo a rischio la ripresa che già sarà debole quest'anno. Ma le prospettive sul rientro dei tassi restano appese alla nota frattura tra falchi e colombe. Il governatore della banca centrale austriaca, Robert Holzmann, lasciando Davos ha avvertito che i mercati resteranno molto delusi dalle prossime mosse, perché "non è immaginabile" che il consiglio direttivo, previsto la prossima settimana, inizi a parlare di un allentamento della politica monetaria.

Il ministro Giorgetti atteso a Davos

Delle situazione economica italiana e delle prospettive per l'Europa parlerà a lungo il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, atteso a Davos nelle prossime ore. Il ministro ha due impegni ufficiali segnati in agenda. Il primo è la cena di apertura organizzata dal padrone di casa, il presidente del World economic forum Klaus Schwab. Il secondo è il dialogo informale e a porte chiuse sul futuro dell'Europa, a cui parteciperanno, tra gli altri, il premier belga Alexander De Croo, quello croato Alexander Plenkovic, la direttrice generale del Fmi, Kristalina Georgieva, e il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Come per tutti, oltre all'agenda ufficiale c'è poi quella informale, con numerosi incontri riservati, già programmati, che si svolgeranno a margine delle sessioni principali. Il ministro lascerà Davos giovedì in tarda mattinata.

Sullivan: "Restrizioni chip per Cina non sono blocco tecnologico"

Le restrizioni Usa sui chip avanzati alla Cina non sono un "blocco tecnologico", ha detto poi Sullivan intervenendo a Davos, precisando che le misure americane mirano a salvaguardare la sicurezza e non ad interrompere il commercio. "Voglio essere chiaro, queste misure ad hoc non sono un blocco tecnologico. Non cercano di limitare, né di fatto lo fanno, il commercio e gli investimenti a livello più ampio", ha spiegato. Sullivan ha ribadito che nella relazione con Pechino gli Usa "non cercano il conflitto ma la gestione responsabile della competizione". Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa ha aggiunto che gli Usa hanno lanciato "alleanze inimmaginabili fino a qualche tempo fa nell'Indo-Pacifico".

Il presidente dell'Argentina Javier Milei è arrivato a Davos

Il presidente dell'Argentina, Javier Milei, è arrivato a Davos dove sosterrà a partire da domani una fitta agenda di incontri al margine della sua partecipazione al Foro economico. Tra le attività ufficiali si è aggiunta nelle ultime ore anche una riunione bilaterale con il ministro degli Esteri del Regno Unito, David Cameron, che si aggiunge a quella con la direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva. Nel quadro del Forum il presidente argentino partecipa a una conferenza su sicurezza e cooperazione dove, si legge in una nota, "esporrà le principali linee del suo piano economico". "Vengo a proporre le idee della libertà in un foro contaminato dall'agenda socialista 2030", ha affermato in una breve dichiarazione rilasciata mentre era in volo per Davos.

Sullivan a Davos: "Continueremo a sostenere Kiev contro Mosca"

"Continueremo a sostenere l'Ucraina in tutti i modi perché sappiamo cosa succede quando un Paese invade un vicino con la forza", ha proseguito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan  a Davos, lodando la resistenza di Kiev contro Mosca e sostenendo che Vladimir Putin abbia fallito il suo obiettivo "imperialista" rafforzando con la sua invasione la sovranità dell'Ucraina.

Sullivan: "Usa impegnati per la de-escalation in Medio Oriente"

Gli Usa "sono impegnati per la de-escalation in Medio Oriente": lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan intervenendo a Davos, dove ha precisato che Washington non vuole l'allargamento del conflitto di Gaza e si sta limitando a rispondere agli attacchi delle milizie filo iraniane in Yemen.

Von der Leyen a Li Qiang: "Riequilibrare i rapporti commerciali"

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il premier cinese Li Qiang si sono incontrati a Davos a margine del World Economic Forum. "Dobbiamo passare all'azione per riequilibrare le nostre relazioni commerciali ed evitare politiche distorsive. Le imprese dell'Ue meritano condizioni di reale parità", ha scritto von der Leyen su X pubblicando un breve video dell'incontro definito "buono e franco". "Continuiamo a costruire la fiducia attraverso una crescente cooperazione sul clima e negli scambi interpersonali", ha aggiunto von der Leyen.

Zelensky: "Tutto questo non riguarda solo l'Ucraina"

Zelensky ha poi usato il palco di Davos per sottolineare che Putin non vuole fermarsi all'Ucraina: "Se qualcuno pensa che questo riguardi solo noi, che riguarda solo l'Ucraina, si sbaglia", ha dichiarato, evidenziando poi come "la risposta di Putin alle richieste di pace sono state forniture di sempre più armi da Corea del Nord e Iran". "La guerra finirà con una pace giusta e stabile, e vogliamo che siate parte di questa pace a partire da ora. Per avvicinare la pace abbiamo bisogno di voi", ha poi affermato il leader ucraino rivolgendosi alla platea. "Qui in Svizzera abbiamo dato un contributo chiave al suo raggiungimento", ha aggiunto riferendosi agli incontri sull'implementazione della formula di pace ucraina e la decisione di organizzare un summit della pace a livello di leader in territorio elvetico. Un vertice al quale Zelensky ha invitato "ogni leader e Paese che rispettano la pace e la legge internazionale".

Berlino ringrazia il Qatar per sforzi per gli ostaggi israeliani

A Davos la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock ha incontrato il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar Abdulrahman Al Thani e lo ha ringraziato per "gli sforzi compiuti dal suo Paese per ottenere il rilascio degli ostaggi" israeliani. Lo ha fatto sapere il ministero tedesco su X. "Non ci fermeremo finché gli ostaggi non saranno tornati a casa sani e salvi", aggiunge il dicastero.

Zelensky: "Il 2024 deve essere l'anno della fine della guerra". VIDEO

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Zelensky: "Ridurre pressioni sull'aggressore favorisce la guerra". VIDEO

"Ogni riduzione della pressione sull'aggressore aggiunge anni alla guerra, ma ogni investimento nella fiducia dei difensori accorcia il conflitto", ha sottolineato Zelensky nel suo discorso, dopo aver criticato gli appelli occidentali durante questi mesi di guerra a non portare il conflitto verso una ulteriore "escalation" chiedendo più armi e azioni da parte dei partner.

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Von der Leyen a Zelensky: "Impegno Ue su adesione e fondi"

Colloquio a Davos, a margine del World Economic Forum, tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "I nostri cuori sono con i tuoi soldati in prima linea. Mantenere la fiducia nel futuro dell'Ue darà loro forza", ha scritto von der Leyen in un messaggio su X rivolto al leader ucraino. "La Commissione europea sta portando avanti il processo di adesione e garantendo i mezzi per la ripresa, la ricostruzione e le riforme attraverso lo strumento per l'Ucraina", ha sottolineato.

Zelensky: "Sanzioni insufficienti, devono funzionare al 100%"

"Come possiamo essere soddisfatti di sanzioni che nemmeno bloccano la produzione di missili russi? In ogni razzo russo ci sono componenti chiave di Paesi occidentali, è un fatto", ha aggiunto Zelensky. "Naturalmente sono grato per ogni pacchetto di sanzioni approvato dai partner", ma la pace si potrà avvicinare solo "assicurando che le sanzioni funzionino al 100%. Ed è una debolezza occidentale che l'industria nucleare russa non sia ancora oggetto sanzioni, anche se Putin è l'unico terrorista che ha preso in ostaggio una centrale nucleare", ha sottolineato Zelensky. Inoltre, "deve esserci quest'anno una decisione forte per dirigere gli asset russi congelati alla difesa contro l'aggressione russa e la ricostruzione dell'Ucraina".

Zelensky: "Putin predatore, non accetterà guerra congelata"

"Abbiamo bisogno che Putin perda" e "possiamo farlo. Quest'anno deve essere decisivo", e il leader russo non sarà mai soddisfatto di un conflitto congelato, ha proseguito Zelensky intervenendo al Forum di Davos. "Vi ricordo che dopo il 2014 c'è stato un tentativo di congelare la guerra in Donbass. C'erano garanti influenti, tra cui la cancelliera della Germania e il presidente francese. Ma Putin è un predatore non soddisfatto dai prodotti congelati. Dobbiamo difenderci, difendere i nostri bambini e le nostre mogli e possiamo batterlo sul terreno, lo abbiamo provato".

Zelensky: "Dobbiamo ottenere superiorità aerea"

"Dobbiamo ottenere una superiorità aerea per l'Ucraina come abbiamo ottenuto quella nel Mar Nero - ha detto ancora Zelensky a Davos - Possiamo farlo, i partner sanno ciò di cui abbiamo bisogno e quali quantità. Permetterebbe progressi sul terreno. Due giorni fa abbiamo provato che possiamo colpire aerei russi che non erano stati abbattuti finora".

Il presidente ucraino Zelensky durante il suo intervento a Davos


Volodymyr Zelensky

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