Fisco, concordato preventivo: come funzioneranno i controlli delle Partite Iva
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Per aderire serve un'elevata affidabilità fiscale (almeno un voto 8 negli Isa, i vecchi studi di settore), non avere debiti tributari ovvero aver estinto quelli d'importo pari o superiori a 5.000 euro. L’Agenzia delle Entrate assisterà i contribuenti nell’adempimento degli obblighi tributari, mentre le Fiamme Gialle metteranno in campo le strategie di contrasto alle frodi e ai fenomeni di evasione
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- Il 3 novembre è arrivato il via libera del Cdm sul concordato preventivo biennale. La misura è rivolta ai contribuenti di reddito di impresa e di lavoro autonomo, ovvero partite Iva, autonomi, professionisti e Pmi: a loro il Fisco propone un valore di reddito e se il contribuente accetta, sulla base di quei dati, la base imponibile resta immutata per due anni, con possibilità di ulteriore rinnovo per altri due. Ma quali sono i paletti? E come funzioneranno i controlli?
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- Per aderire serve un'elevata affidabilità fiscale (almeno un voto 8 negli Isa, i vecchi studi di settore), non avere debiti tributari ovvero aver estinto quelli d'importo pari o superiori a 5.000 euro
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- La Guardia di finanza intanto sta studiando una serie di controlli da compiere preventivamente sulle categorie di contribuenti che potranno beneficiare della misura, per scovare chi riesce a celare al fisco redditi extra
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- Il recupero del tax gap, ricorda Il Sole 24 Ore, è l’obiettivo prioritario. L’Agenzia delle Entrate assiste e sostiene i contribuenti nell’adempimento degli obblighi tributari, mentre le Fiamme gialle attuano le strategie di contrasto alle frodi e ai fenomeni di evasione
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- Il Nucleo speciale entrate, attraverso l’analisi dei dati contenuti nell’applicativo A.m.i.c.o. plus, rilascia costantemente i nominativi dei soggetti cui dare priorità nei controlli
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- Il concordato, inoltre, sarà esteso anche ai contribuenti che aderiscono al regime forfettario. Su questo fronte, già da tempo la Guardia di finanza ha avviato controlli, dando priorità ai professionisti che fruiscono di questo regime
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- Sia la Gdf sia le Entrate dovranno anche programmare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato o che decadono dalla misura, come prevede lo stesso decreto
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- Il valore dei beni sequestrati quale profitto dell’evasione e delle frodi fiscali è stato di 4,8 miliardi di euro