Alcuni documenti certificherebbero il calo del valore del social, pagato un anno fa 44 miliardi di dollari dal numero uno di Tesla. Tra le ragioni del crollo: la pubblicità
X vale meno della metà di quando Elon Musk ha comprato il social network. In un anno ha perso il 56% del suo valore. Il crollo è stato pari a 19 miliardi in 12 mesi. È quanto riportano diverse testate americane tra cui il New York Times e Forbes.
Un calo del 56%
Twitter è stato comprato da Musk per 44 miliardi. Ma fin da subito il numero uno di Tesla ha dichiarato di aver esagerato la valutazione del social, pagato molto di più del suo valore di mercato. Ha provato a cancellare l’accordo, a modificarlo, senza riuscirci. Lo scorso marzo in una email ai propri dipendenti aveva valutato il social circa 20 miliardi. Nei documenti citati dalle testate americane si dà conto di una nuova valutazione, fissata a 19 miliardi. Mentre il prezzo per azione di X oggi sarebbe di 45 dollari l’una. Di fatto questa valutazione interna segna una diminuzione del 56% del valore di X negli ultimi 12 mesi.
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Le ragioni del crollo
Le ragioni sono diverse. Gli inserzionisti pubblicitari hanno ridotto il loro budget di spesa sui social network, e Twitter/X pare abbia avuto un calo superiore agli altri in quanto meno attento a vigilare su disinformazione e discriminazione, temi sensibili agli inserzionisti. Ma ci sono anche altri motivi. Nell’ultimo anno l’azienda ha ammazzato il proprio marchio. Twitter non esiste più. X al momento non è la stessa cosa e si è caratterizzato come social dove l’insulto è facile.