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Bce, Lagarde: "Nuovo rialzo dei tassi a luglio"

Economia
©Ansa

"Il nostro lavoro non è ancora finito, escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio" ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, parlando al forum dell'istituto centrale a Sintra. "Così si rischia la recessione" replica Tajani, "Scelta insensata e dannosa" gli fa eco Matteo Salvini

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"Il nostro lavoro non è ancora finito. Escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio". A dirlo la presidente della Bce Christine Lagarde nel corso del forum dell'istituto centrale a Sintra, in Portogallo. "L'impatto complessivo degli incrementi dei tassi decisi a partire dallo scorso luglio, pari a 400 punti base, non si è ancora esplicato appieno" ha spiegato. Di parere contrario il vicepremier Antonio Tajani, che durante il congresso della Confsal ha replicato così a Lagarde: "Non credo che vada in direzione della crescita continuare ad aumentare i tassi di interesse, soprattutto non condivido gli annunci fatti in largo anticipo come fatto oggi da Lagarde. Noi soffriamo di un'inflazione diversa dagli Usa, provocata dal costo delle materie prime a causa della guerra, oggi aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà. Con i tassi troppo alti si rischia la recessione". Fa eco alle parole del leader di Forza Italia anche Matteo Salvini: "La Banca Centrale Europea, contro l'evidenza dei suoi stessi studi ed il buonsenso, annuncia di voler alzare ancora i tassi, colpendo pesantemente famiglie e imprese e non favorendo la crescita. Quella annunciata da Christine Lagarde è una scelta insensata e dannosa, anche perché l'inflazione è stata causata dai prezzi dell'energia. La Lagarde ha un mutuo a tasso variabile? Sa di quanto stanno aumentando le rate? A chi fanno comodo queste decisioni assurde? Chiederemo un incontro con il rappresentante italiano nel board della Bce per discutere il problema e analizzare soluzioni".

"L'inflazione sta cambiando la sua natura"

"L'inflazione nell'area dell'euro è troppo elevata e rimarrà prevedibilmente tale per troppo tempo. Sta però cambiando la natura della sfida che pone, Il tasso di inflazione sta diminuendo con l'attenuarsi degli shock che l'avevano inizialmente sospinto al rialzo e con la progressiva trasmissione dei nostri interventi di politica monetaria all'economia. Tuttavia, gli effetti di tali shock si stanno ancora esplicando, rendendo il calo dell'inflazione più lento e il processo inflazionistico più persistente" ha continuato Lagarde. "Tale persistenza - ha rilevato la presidente - è riconducile alla propagazione dell'inflazione nell'economia in più fasi, poiché diversi operatori economici tentano di trasmettersi i costi a vicenda. Sebbene le proiezioni degli esperti della Bce l'avessero previsto già da diverso tempo, abbiamo rivisto la nostra valutazione sulla base dei nuovi dati".

"Improbabile che diremo il livello massimo dei tassi"

Poi ancora sui tassi: "Improbabile che nel prossimo futuro la banca centrale sia in grado di dichiarare con assoluta certezza che il livello massimo dei tassi sia stato raggiunto. Le decisioni della nostra politica monetaria devono essere infatti definite di volta in volta a ogni riunione e continuare a essere guidate dai dati. Due fonti di incertezza incidono sul livello e sulla durata auspicabili della nostra politica dei tassi di interesse. In primo luogo, poiché la persistenza dell'inflazione è circondata da incertezza, il livello massimo dei tassi sarà determinato in base alle circostanze contingenti. Dipenderà da come evolveranno nel tempo l'economia e le varie forze che ho descritto. E dovrà essere sottoposto a riesame costante. In secondo luogo, l'intensità della trasmissione della politica monetaria è circondata da incertezza. L'intensità di trasmissione pone in collegamento le decisioni correnti e le aspettative riguardo alla politica monetaria futura, influendo pertanto sull'orientamento della politica monetaria stessa. L'effettiva intensità di trasmissione che si osserverà nella pratica determinerà l'effetto di un dato innalzamento dei tassi sull'inflazione, che si rifletterà nella traiettoria attesa della politica monetaria". Poi ha concluso Lagarde: "L'incertezza riguardo alla trasmissione deriva dal fatto che l'area dell'euro non vive una fase sostenuta di aumento dei tassi dalla metà degli anni 2000 e non ha mai assistito a rialzi così rapidi. Per questo ci si interroga sul ritmo e sull'intensità della trasmissione della politica monetaria alle imprese e alle famiglie, rispettivamente mediante la spesa sensibile agli interessi e il pagamento dei mutui ipotecari".

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